Se La Bohème è frutto di una sfida tra contemporanei, per Rossini la composizione de Il barbiere di Siviglia significava un confronto diretto con la grande tradizione del passato. All’epoca Il barbiere di Siviglia per eccellenza era quello di Giovanni Paisiello, compositore famoso in tutta Europa. Per i suoi facinorosi sostenitori, portare in scena un nuovo Barbiere nel 1816 proprio a pochi giorni dalla morte dell’anziano Maestro Paisiello, era un affronto insopportabile.
La sera del 20 febbraio accorsero in massa a Roma per ostacolare in tutti i modi possibili la Prima della nuova opera. Fu un fiasco senza precedenti per il povero Rossini. Ironia della sorte, Il barbiere di Siviglia è forse la sola opera di Rossini che non ha avuto bisogno di essere “riscoperta”: freschezza, brillantezza e ritmo incalzante hanno fatto sì che quest’opera non uscisse mai dal repertorio operistico sino ad oggi, apprezzata ancora come uno dei capisaldi del repertorio comico del belcanto.
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Autore:
Gioachino Rossini
Direttore d'orchestra:
Giuliano Carella
Orchestra:
Orchestra di Padova e del Veneto e I Solisti Veneti
Regia:
Paolo Giani Cei
Scenografo:
Paolo Giani Cei
Costumista:
Paolo Giani Cei
Coreografo:
Paolo Giani Cei
Tecnico luci:
Paolo Giani Cei
Produzione:
Teatro Mario Del Monaco di Treviso, Teatro Verdi di Padova
Ballerino:
Padova Danza Project
Solista:
Dave Monaco, Daniel Giulianini, Nikolai Zemilianskkikh, Leonard Bernad, Daniela Mazzucato, William Hernandez
Durata:
155 minuti
Numera atti:
2
Anno di produzione:
2023