“La mano del destino”, di Alain Teuliè per la regia di Marco Carniti, prodotto dal Centro Teatrale Artigiano. Sulla scena Caterina Vertova e Pietro Longhi sono pronti a dare vita ad un thriller psicologico alla Hitchcock.
La trama ruota attorno ad un grande amore che ritorna a far palpitare i cuori dopo molti anni. Una storia d’amore estrema che prende strade inaspettate e pericolose. Distruggere per ricostruire. Nei rapporti d’amore ci sono zone oscure che possono cambiare il percorso di una vita e al loro riapparire posso generare il caos, lo stesso che può far nascere una nuova strada. Una partita a due giocata da una donna che torna dopo 30 anni per ricomporre una vita andata in frantumi con il suo ex partner. Come regista di una sceneggiatura da film tesse una tela che inchioda il suo amante e azzera tutto per ricostruire un nuovo futuro.
Un gioco di scambio di ruoli che insegna a guardare noi stessi negli occhi degli altri.
Lo spazio astratto dove si muovono gli attori si ispira a un’opera dell’artista Renata Rampazzi. Uno spazio/cuore che avvolge i due amanti in un atmosfera inquietante e rarefatta creando un velo tra passato dal futuro. E proprio come la brace sotto la cenere può far divampare nuovamente le fiamme, così Lea e Paul finiscono per farsi travolgere e coinvolgere in modo imprevedibile. Ne esce fuori un thriller che lascia lo spettatore con il fiato sospeso e farà tremare le poltrone.
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Durata:
90 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2022
Produzione:
Centro Teatrale Artigiano
Autore:
Alain Teuliè
Regia:
Marco Carniti
Protagonista:
Caterina Vertova, Pietro Longhi