La famiglia è uno dei cardini della società, e nella sua rappresentazione veicolo di ipocrisia. Con Sorelline Caterina Sagna prende di mira Piccole donne, un romanzo di Louisa May Alcott, che è anche un manuale familiare di comportamento emotivo che ha fatto epoca, con la sua carica di sentimenti per farsi una buona coscienza, primo sintomo di una cattiva coscienza. Con Caterina Sagna, che sarà anche lei in scena, il romanzo simbolo dell’età Vittoriana diventa il punto di partenza per una realizzazione scenica dal carattere profondamente ludico, con i giochi scoperti al punto di divenire grotteschi e crudeli, puntati a smascherare le dinamiche del potere che si avvale sottotraccia dei legami della consanguineità. I personaggi indossano una maschera, non per nascondersi ma paradossalmente per essere riconosciuti nel proprio ruolo sociale, una maschera che è il primo passo nelle dinamiche dell’ipocrisia e ineluttabilmente trascina ben oltre il ruolo sociale. Insomma, un gioco surreale ch
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