Il filo rosso della lingua come esperimento doloroso e irriverente. La vivisezione gioiosa e ardita nel corpo della poesia. La musica dei suoni della lingua come passo di danza obbligato, come destino.
Credo che non si possa "stare" nella pagina di Amelia Rosselli se non con disagio, scompostamente.
il lavoro di Sonia Bergamasco è costruito sulla sua idea di attorialità che, come lei stessa afferma, è un dialogo costante tra musica e teatro, che le offre innumerevoli chiavi d'interpretazione di volta in volta. Salmo della gioventù si avvale della drammaturgia sonora di Rodolfo Rossi e interpreta le parole della poetessa Amelia Rosselli, morta suicida nel 1996, una figura della letteratura italiana ancora poco nota, ma assolutamente speciale per il suo percorso umano. Figlia di Carlo Rosselli, assassinato durante il fascismo, è una figura politicamente attiva ma assolutamente straordinaria. Musicista, saggista e traduttrice, scrive di teoria musicale, etnomusicologia e composizione; all'interno di questa attività sviluppa l'attività poetica che realizza con il ritmo interno che è determinato dalla sua conoscenza della musica. Questo legame invisibile tra suono e parola fa si che Sonia Bergamasco decida di mettere in scena la sua opera poetica
Pronti alla fuga. Pronti a un combattimento con elementi misteriosi.
La purissima oscenità del suo canto è antica. Lontana, e nel contempo avvinghiata al cuore pulsante di immagini che emergono incessantemente dal profondo. La sua parola, così preziosa, cerca la semplicità attraverso il labirinto del male e incontra la vita nello sfregamento eccitato di candore e follia.
Il musicista Rodolfo Rossi, con il suo set di percussioni, e Sonia Bergamasco compongono nel cerchio dello spazio scenico una partitura di suoni e di silenzi che cerca di dare corpo alla poesia di una grande testimone del nostro tempo.
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