Santa Impresa è il racconto delle straordinarie imprese realizzate nella Torino di metà ottocento da: Giovanni Bosco, il poverissimo prete dei ragazzi, il prete dei sogni, il prete di furia e di vento, Giuseppe Cafasso, il prete dei condannati a morte; Juliette Colbert, cioè la ricchissima Giulia di Barolo, madre delle carcerate; Giuseppe Cottolengo, “il cavolo di Bra”, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza; Francesco Faà di Bruno, il matematico, padre delle serventi; Leonardo Murialdo, fondatore del Collegio degli Artigianelli, il difensore degli operai.
Un gruppo di uomini e donne di coraggio che ancora non sapevano che sarebbero diventati “santi”!
Mossi da ideali incrollabili, tormentati da passioni e temperamenti inquieti, erano paradossalmente sia ribelli e sia reazionari.
Le loro imprese sono cresciute in tempi di cambiamento – spira il vento rinnovatore del Risorgimento – hanno colmato il vuoto civile di allora e superato i limiti geografici e temporali. Tutto questo è stato possibile perché un giorno, alzando lo sguardo, essi incontrarono il volto del prossimo.