Un mese esatto dopo l’apertura dell’Ostensione della Sindone, Laura Curino debutta al Teatro Gobetti, con un nuovo progetto realizzato in collaborazione con la Compagnia Anagoor.
Santa Impresa è la narrazione di quegli uomini straordinari comunemente conosciuti come “santi sociali”. Ed è proprio il Volto della Sindone ad aprire il racconto attraverso la memoria di quel “miracolo” realizzato nel 1898 dall’avvocato astigiano Secondo Pia, fotografo per passione, che per primo lo immortalò in alcuni negativi.
Si passa poi a Giovanni Bosco, il primo Santo della storia a essere fotografato: nel bicentenario dalla sua nascita (1815), di lui si raccontano l’infanzia, i sogni, l’abilità nei giochi di prestigio, ma soprattutto gli incontri con un altro santo sociale, Giuseppe Cafasso (che in 49 anni di vita ha accompagnato al patibolo 56 condannati a morte) e con la Marchesa Giulia Falletti di Barolo, benefattrice che dedico gran parte della sua vita a procurare assistenza e rifugio alle ragazze-madri e non solo. Ci si sofferma inoltre sul complicato rapporto tra don Bosco e Mons. Lorenzo Gastaldi, divenuto Arcivescovo di Torino, proprio grazie all’intervento di don Bosco in suo favore presso papa Pio IX. Per questo motivo, Gastaldi, rese gli ultimi anni di vita del Santo assai difficili, cercando sempre di screditarlo e riuscendo a ottenere da papa Leone XIII le pubbliche scuse da parte di don Bosco.
Ai personaggi già citati si aggiungono San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza e Francesco Faà di Bruno, militare e matematico, che divenne presbitero – e poi abate – in età matura. Uomini che hanno compreso, in un’Italia che stava cambiando (e in Piemonte in particolare), che le grandi Imprese si realizzano col denaro che va e viene, non resta fermo nelle tasche, ma soprattutto che è la passione ad animare la nostra vita e a farci scoprire gli altri nelle sofferenze di migliaia di volti.
Laura Curino, sola sul palcoscenico, ma con l’ausilio di contributi video, porta avanti oltre due ore di racconto, scorrevole e appassionante, presentando al pubblico la vita di questi personaggi davvero fuori dall’ordinario, seguendo un ideale parallelismo con i giorni della Creazione.
Efficace e carico di significato il disegno luci di Lucio Diana. Repliche fino al 7 giugno.
Prosa
SANTA IMPRESA. DON BOSCO E I SANTI SOCIALI
La santità si può fotografare?
Visto il
19-05-2015
al
Gobetti
di Torino
(TO)