La Genova repubblica marinara del ’300, la turbolenta Genova dei dogi. E, su questo sfondo, tutti gli ingredienti del teatro popolare: intrighi di potere, agnizioni, tentativi di avvelenamento, odi, maledizioni, riconciliazioni. Un plot complesso, che tormentò Verdi per anni, dalla prima versione del 1857 su libretto di Piave (che lo stesso compositore definì un «tavolo zoppo»), alla revisione definitiva del 1881, su versi rifatti da capo da Arrigo Boito. Il risultato è un’opera lontanissima dalla trilogia popolare che la precede, senza melodie di sicuro effetto e tutta giocata sulle sfumature emotive e psicologiche del recitativo. Un’opera con una “tinta” timbrica sua particolare e una coerenza espressiva che la tiene unita dalla prima all’ultima nota (come saranno Otello e Falstaff). Una concezione troppo moderna per i tempi: solo la sensibilità novecentesca, infatti, sarà in grado di capire davvero il significato innovativo del Simon Boccanegra.
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Direttore d'orchestra:
Andriy Yurkevych
Regia:
Andrea De Rosa
Scenografo:
Andrea De Rosa
Autore:
Giuseppe Verdi
Durata:
180 minuti
Numera atti:
3
Anno di produzione:
2015