Uno spettacolo che attraversa l’immaginario folle del drammaturgo siciliano.Un teatro in cui la vita è spoglia, le maschere sono nude.
Un non-luogo fa da sfondo a quattro ombre che hanno perduto l’uomo.
La follia, principio fondamentale della condizione umana.
Unico modo per ricongiungersi al proprio corpo.
Mezzo per scoprire che, rifiutando il mondo, contestando i rituali e le convenzioni della vita sociale, si può scoprire se stessi e salvarsi dal dramma dell'esistenza.
Gino Auriuso utilizza una personalissima lente per inquadrare la follia della realtà, mettendo in luce i contatti tra l’Ombra e l’Uomo come
momenti passeggeri, spesso irripetibili perché troppo forte il legame con le norme della società.
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