Giuseppe Verdi dimostrò uno speciale interesse per Macbeth, in cui diede prova di un’insolita attenzione per i dettagli di scrittura, per il colore strumentale, per l’aderenza della linea di canto alla situazione drammatica. Per questo suo primo incontro con il teatro di Shakespeare, insomma, il musicista fu particolarmente pignolo: con i librettisti Piave e Maffei, con l’impresario, al quale chiese di non badare a spese per la messinscena dell’opera, e con i cantanti, che sottopose a interminabili sessioni di prova perché rendessero le sue intenzioni espressive nei minimi particolari. La prima del 14 marzo 1847 ebbe un notevole successo e l’opera fu ben presto replicata in tutt’Italia. Nel 1865, a Parigi, fu rappresentata una seconda versione, radicalmente rimaneggiata da Verdi.