Dall’atmosfera pastorale e fiabesca della trama al prominente ruolo del coro – con Dell’aura al sussurrar sulle note della celebre Primavera – e numerose arie spettacolari prese a prestito dai colleghi compositori, Vivaldi crea un’opera “pasticcio”, secondo la prassi dell’epoca. Tutto contribuisce a trascinare l’ascoltatore nei turbinii emotivi e nelle vicende amorose di Dorilla nella sua valle di Tempe, in Grecia.