In scena un'attrice sola ci racconta la storia di Alice, una ragazza un tempo anoressica, ora guarita, ma con l'urgenza viva e la necessità di raccontarsi e di far conoscere il suo problema. La sua è una storia come tante in cui un disagio, apparentemente nella norma, si trasforma e si amplifica fino a sfociare in una grave patologia. Quasi perfetta è uno spettacolo forte e necessario, mai lacrimoso o patetico, che invita a confrontarsi con l'attualità e la durezza del tema grazie al linguaggio evocativo e simbolico del teatro e riesce a portare in scena l'intimità del dolore, quel dolore soffocato, l'immensa fame di amore per la quale si arriva anche a morire.
Il monologo non dà giudizi né cerca colpevoli, ma consegna alla dimensione emotiva del teatro il compito di comunicare e coinvolgere lo spettatore all'interno di una sofferenza che è innanzitutto spirituale. Nella verità delle parole che Alice pronuncia alla fine dello spettacolo si troverà una risposta alla sua disperata richi
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