Adriano Celentano : un lunedì in TV , con tuoni e fulmini.

Adriano Celentano : un lunedì in TV , con tuoni e fulmini.

Celentano ci ha stuzzicato le orecchie e strizzato il cervello. Squarci di un grande artista che si impastano in maniera eccessiva in un mare di proclami profetici frutto di un “ grillismo “ strisciante. Questo in estrema sintesi il senso della trasmissione “La situazione di mia sorella non è buona” di Adriano Celentano che ha tenuto incollati al televisore su Rai Uno qualche milione di spettatori nella prima serata del 26 novembre 2007. Il sorpresone deriva prima di tutto dalla impostazione tecnica data allo show dal regista Adriano Celentano che ha collocato l’azione dell’evento in una affollata sala di registrazione , popolata da musicisti eccezionali costretti a proporsi come “dilettanti allo sbaraglio “per fare da spalla “ al profeta “ distillante messaggi più o meno chiari. Un bravo Fabio Fazio ha reso per lo meno fluido il susseguirsi delle esternazioni del molleggiato fluttuanti dal settore politico a quello ambientale inframezzate , meno male , da brani molto belli del suo ultimo cd. Un percorso , questo di Adriano Celentano , iniziato ormai da diversi anni con una vena messianica che talvolta lo allontana troppo dal suo genio musicale che rimane unico ed eccezionale , ma anche impietoso confronto con atteggiamenti da santone mediatico. Molto bella la frase ricorrente del “ lavandino strozzato “ , esatta raffigurazione onirica della situazione italiana , ma “ il paese che non gradisce “ è costituito prima di tutto da cittadini che credono in Prodi o Berlusconi come uomini politici e non come chansonnier e viceversa. Tanti i temi toccati e tutti assolutamente “sentiti “ dagli italiani , questo il segreto di uno spettacolo atteso , musicalmente esaltante , problematico ,non certo divertente. Perfetta lo durata , i titoli di coda scorrono all’improvviso rinfrescando pensieri gravosi.