Cinema

Frankenstein Junior festeggia il suo (non) compleanno al cinema

Frankenstein Junior festeggia il suo (non) compleanno al cinema

Il cult di Mel Brooks torna per tre giorni nelle sale italiane, in versione restaurata e digitalizzata, in occasione del suo 49° compleanno

Chissà cosa avrebbe pensato Mel Brooks se la sera del 16 dicembre 1974, data in cui uscì nelle sale americane Frankenstein Junior, qualcuno gli avesse predetto non solo il successo planetario della sua ultima creatura cinematografica, ma anche celebrazioni e riconoscimenti a distanza di mezzo secolo (meno un anno...)?

Impossibile una risposta certa, ma è grazie a Nexo Digital, in partnership con MyMovies e Radio Deejay, che Frankenstein Junior festeggerà nei cinema italiani per tre giorni (27-28 febbraio, 1 marzo) i suoi “quasi” 50 anni.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

Mel Brooks & Marty Feldman

Quel film mi fece una paura del diavolo”

Che il destino cinematografico di Mel Brooks fosse legato a Frankenstein lo avrà pensato anche il regista stesso. Leggenda vuole (ma i fatti sono confermati da Brooks nel bel libro Frankenstein Junior: memorie dal set) che Mel Brooks, compiuti 6 anni, venisse portato al cinema dal fratello a vedere...Frankenstein

Visione che lo terrorizzò, ma che - forse anche inconsciamente -, influì nella decisione, 40 anni dopo, di affiancare Gene Wilder nella scrittura e nella produzione di una delle commedie di maggior successo della storia del cinema.

Inserito al 13° posto nella classifica delle migliori commedie dall'American Film Institute, apprezzato da critica e pubblico fin dalla sua uscita (anche se un recensore italiano, ai tempi, lo definì, non senza una punta di snobismo,“Un Esorciccio rilegato in pelle”), Frankenstein Junior non ha risentito minimamente dell'età che effettivamente si ritrova sul groppone. Età a cui risulta quasi impossibile credere, tanto “reale” e ininterrotta ancora oggi è la presenza dei suoi personaggi e delle sue battute nella memoria collettiva non solo cinematografica.

Mel Brooks & Gene Wilder

 

Catalogato spesso come parodia, anche lo spettatore più distratto o generalista può invece accorgersi che non di semplice scimmiottatura si tratta. Frankenstein Junior si regge benissimo sulle proprie gambe, rendendo un inutile vezzo da cinefili andare a ricercare la versione originale di molte scene. La comicità poi, ed è questo uno dei veri punti di forza del film, non è mai inutilmente dissacrante, ma spinge al riso e al sorriso volgendo affettuosamente lo sguardo al passato glorioso del cinema senza buttarne in ridicolo i meccanismi narrativi.

L'ultimo giorno di riprese, dopo aver girato l'ultima scena, tutti se ne andarono (…). 
Gene seppellì il viso tra le mani e mi disse: “Mel, non voglio tornare a casa. Voglio rimanere qui. Questo è il periodo più felice della mia vita".

"Si può fare!"

A favore di tale equilibrio fece buon gioco una squadra praticamente perfetta. Oltre a Brooks alla regia (forse mai più così ben calibrato) e a Gene Wilder impeccabilmente scatenato, si inserì un cast di comprimari in stato di grazia, dall'arma (comica) di distruzione di massa Marty Feldman, al mostro Peter Boyle, fino al tris di regine Teri Garr, Madeline Kahn e l'immortale Frau Blucher/Cloris Leachman, per chiudere con... Gene Hackman (lasciamo a quelle quattro persone - probabilmente residenti su Saturno -, che non hanno mai visto il film la sorpresa di riconoscerlo sotto al make-up). 

Menzione d'onore anche al doppiaggio a cura di Mario Maldesi, che riuscì ad adattare e a rendere fruibili (e iconici) anche al pubblico italiano giochi di parole altrimenti impossibili, come fece in precedenza per un altro cult “intraducibile”, Arancia Meccanica.

Mel Brooks, Peter Boyle, Marty Feldman Gene Wilder e Teri Garr

Rocky Horror Frankenstein Junior Show

E quindi via ai festeggiamenti per la Frankenstein Junior Night, liberi di presentarsi in sala il 27, 28 febbraio e 1 marzo, agghindati con gobbe (meglio se semovibili), parrucche, maschere, e chi più ne ha più ne metta (il Rocky Horror insegna...), pronti a recitare a memoria le battute più memorabili o a farsi selfie con gli speciali allestimenti che alcune sale metteranno a disposizione. 

Per i fans ancor più duri e puri poi è scattata l'immancabile challenge social, con l'hashtag #FrankensteinJuniorNight, dove potranno sfidarsi nel ricreare in proprio le scene più famose del film.