La Sardegna è una terra antica e straordinaria, ricca di risorse e di tradizioni, dove la cultura e la natura si sposano da sempre.
In particolare la cucina sarda, così come l’enologia, sta vivendo in questi anni uno dei suoi momenti più felici: la tradizione dei sapori della cucina isolana è stata recentemente rivisitata da grandissimi chef che hanno scatenato nell’isola una corsa al miglior ristorante.
Lo stesso è successo nei vini dove finalmente si sono valorizzate le grandi risorse degli uvaggi autoctoni: vernaccia, nuragus, monica, malvasia, vermentino, canonau vantano finalmente produzioni selezionate e cantine di primo livello e vincono premi e riconoscimenti importanti. La sfida tra i grandi vini rossi della Sardegna è stata vinta dal “Turriga”, che, senza riserve, è stato giudicato il migliore da enologi e guide internazionali. Ma la sfida tra gli chef è ancora in atto.
Fino a poco tempo fa la palma d’oro della cucina isolana se la contendevano grandi ristoranti di tradizione come il “Vecchia Gallura” di Olbia o “Su Gologone” a Oliena, (per non citare “Coco e Dessì” a Oristano e “Tatore” a Bosa che, ahimè, non ci sono pù!).
Oggi però sul panorama dell’alta cucina si sono affacciati nuovi giovanissimi chef di talento che stanno sbaragliando tutti i palati. In particolare il giovane Roberto Petza (prima nel suo ristorante di san Gavino e dal 2002 nel suo ristorante a Cagliari) ha fatto man bassa di riconoscimenti e ha raccolto l’acquolina del pubblico e della critica, diventando una vera e propria star della cucina italiana.
Intanto la straordinaria collocazione del suo ristorante, situato all’interno dello splendido teatro Lirico di Cagliari, indica da subito una scelta precisa di selezione di una cucina che vuole essere “cultura”. La scelta degli ingredienti e degli accostamenti culinari emoziona e dimostra un’interpretazione della cucina come linguaggio artistico e come viaggio nella creatività. L’ambiente è di assoluto prestigio e i piatti invitano il commensale all’assaggio del paradiso gustativo.
In Sardegna non si parla d’altro ed è lui, il cuoco del ristorante “S’apposentu” (che significa “il salotto”) la nuova promessa dell’alta cucina italiana, unico in Sardegna dei “giovani ristoratori d’Europa”. La sua sfida di “svecchiare” la cucina sarda ed il concetto di ristorazione è stata davvero vinta, anche grazie all’impiego di uno staff giovane e creativo che veicola nuove energie e nuove idee.
Cucina e teatro sposati meravigliosamente in una città come Cagliari che ha raggiunto negli ultimi anni importanti traguardi proprio nell’economia della cultura e nella ricerca di un grande “rinascimento” sardo.
Il Teatro Lirico della città è diventato un simbolo della corretta gestione e diffusione della cultura musicale in Italia ed ora si appresta a diventare anche un simbolo della buona cucina. Insieme ad un cartellone di assoluto prestigio internazionale (con nomi del livello di Ton Koopman, Pinkas Zukermann, Sara Mingardo, Andràs Schiff) ora, grazie a questo ristorante, schiera un menù gastronomico di altrettanta meraviglia.
Cagliari è una città dove l’arte e la cultura si sono imposte come appartenenti alla quotidianità e dove l’innovazione è accolta come strumento di creatività.
Un esempio da seguire per tutti.
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