Dopo sei anni di lavoro e con un investimento di oltre sei milioni di euro, il gioiello di Fiorenzuola torna a respirare tutto intero.
Parliamo dell'ottocentesco teatro Verdi, che ha oltre 150 anni d'età e alle spalle quasi mezzo secolo di chiusura (fu dichiarato inagibile nel 1962). Per la sua riapertura c'è già una data: il 17 marzo, giorno in cui le poltrone della platea, i posti dei palchi distribuiti su tre ordini, il palcoscenico, si ripopoleranno per ospitare "I Pescecani", uno degli spettacoli della prestigiosa stagione di prosa del Verdi.
Stagione che peraltro è già arrivata al quarto anno di programmazione, ospitata sinora in spazi non teatrali oppure al Ridotto del teatro, sala da cento posti recuperata una manciata di anni fa. «Non posso che esprimere soddisfazione - commenta l'assessore alla cultura Laura Torricella - Giungerà infatti a compimento uno dei punti di forza di Fiorenzuola, uno dei punti programmatici delle due amministrazioni Antelmi (1993 - 2006). Si realizza il recupero di un edificio di pregio artistico, e si dà una casa definitiva all'attività teatrale indirizzata ai cittadini e al territorio e ormai giunta alla sua quarta stagione». «I lavori procedono a ritmo sostenuto. Si sta operando perché a marzo la stagione possa approdare nel teatro vero e proprio» ci spiegano i progettisti e direttori lavori architetto Marcello Spigaroli e ingegner Giovanni Zilli, mostrandoci lo stato dei lavori. Stato dei lavori che hanno potuto in parte vedere pure i cittadini che frequentano la stagione teatrale: alcuni spettacoli sono stati infatti già messi in scena all'interno del teatro, sebbene in modi inusuali. "Vortice" della compagnia Marcido ad esempio ha previsto il montaggio sul palcoscenico di una torre, curioso contenitore per 80 spettatori, mentre l'attrice Elena Bucci per il suo monologo "Bambini" si è mossa nei labirinti del teatro, tra camerini, corridoi, palchi. Fin i ponteggi ora montati nel teatro, sono stati usati come scenografia.
Sui ponteggi ora si muovono invece sette restauratrici sotto la direzione di Paola Maestroni, a cui è andato l'appalto dei lavori di questa delicata fase di recupero. «Stanno restaurando gli stucchi e le decorazioni pittoriche dei palchi - spiega l'architetto Spigaroli - dopo aver recuperato la volta affrescata. Le attende infine il restauro del velario (che sarà completato a primavera inoltrata)».
«Tutta la parte sceno-tecnica è ormai ultimata, manca solo l'impianto elettrico - interviene l'ingegner Zilli - anche gli arredi arriveranno presto». Il teatro conterrà quasi 350 spettatori: 108 in platea, 156 nei palchi (distribuiti su tre ordini) e circa 80 nel loggione. Per chi in questi giorni passi davanti all'ingresso principale del Verdi, noterà infine i lavori di manutenzione straordinaria del vecchio fumoir, oggi sede dell'ufficio del teatro e di "Inform'Arti" (ufficio comunale promozione culturale e turistica), spostati per qualche giorno nella sala bar.
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