Teatro

Il teatro Hangar di Ancona apre ai giovani artisti

Il teatro Hangar di Ancona apre ai giovani artisti

Per il periodo di gennaio e febbraio Hangar Teatro ha pensato di aprire il nostro spazio ad artisti e compagnie marchigiane che spesso non compaiono, ma che con il loro lavoro mantengono vivo il fervore e la ricerca teatrale in una regione apparentemente priva di realtà teatrali. Domenica 15 gennaio recital per voce ed immagini su testi di Vladimir Majakovskij, Sergej Esenin, Aleksandr Blok e Boris Pasternak, 'Quattro modi diversi di morire per versi' di e con Vincenzo Di Bonaventura di San Benedetto del Tronto (Circuito FOR.MA.T.I. - Microfestival dei teatri indipendenti). Se destino di artisti e poeti è sentirsi fuori tempo e fuori luogo, strettamente incatenati al proprio tempo, appare in profonda disarmonia con esso Vladimir Majakovskij che incarna questa condizione con l'ardente intensità di un simbolo. Come Foscolo, come Leopardi, come Tasso, come Rimbaud, come tutti gli scrittori più o meno 'maledetti', questi poeti vissero nella carne e nelle parole l'avvento dell'io sulla scena del mondo, o patirono o cantarono la frattura insanabile fra l'individuo e la società, fra la libertà personale e la gabbia della società. Sabato 21 gennaio ore 21:30 Fondazione Urka (Pesaro) in concerto. Spettacolo di improvvisazione musicale 'in cui l'unica cosa normale è il titolo'. La Fondazione Urka, inevitabile, imprevedibile come l'atto artistico, con coraggio, ispirazione, ironia e curiosità, auspica il riappropiarsi della peculiarità dell'essere umano, inteso come Mezzo, lottando artisticamente contro tutto ciò che consapevolmente o inconsapevolmente miri all'abbruttimento dell'individuo e delle sue manifestazioni. Per esprimere tale intangibilità la musica appare dunque come il veicolo ideale, espressione della atemporalità in cui non si è e non si ha il tempo di percepire lo scorrere dell'istante o l'aspettativa verso l'istante successivo. La pratica improvvisativa, congenita a tale espressione musicale è qui intesa come 'fluxus', come attraversamento compositivo in tempo reale, e partecipa a interferenze con 'arti affini' in un proficuo e attivo 'dialogo'. Venerdi 27 e sabato 28 gennaio ore 21:30 due spettacoli in uno 'Lucky e Pozzo. Due personaggi in fuga dall'autore' e 'Il dolce miraggio di Ulisse' per la regia di Andrea Fazzini ( Circuito FOR.MA.T.I. - Microfestival dei teatri indipendenti). Nel primo spettacolo Pozzo, apparentemente, è colui che comanda, ordina, che esterna i propri pensieri; Lucky è invece colui che ubbidisce, colui che si attiva solamente dietro indicazione. Ma in questa versione i ruoli gradatamente si capovolgono, e appare sempre più evidente che è Lucky il vero moto re della coppia, è lui che decide di essere comandato, è lui che impone a Pozzo il ruolo di padrone. Ne 'Il dolce miraggio di Ulisse'. Una coppia stralunata, venuta da non si sa dove, vestita con abiti raffazzonati, canta per la strada sospingendo un carrello della spesa che funge da casa, da macchina, da armadio, che raccoglie l'intera loro vita. Sabato 4 febbraio ore 21:30 'Tri-T-One'. Ideazione e coregrafie Antonella Ascani, compagnia di danza Ar'ya TheatART Ballet (San Benedetto del Tronto - AP) Tri-T-One è tratto da Alter Ego, spettacolo che scaturisce da una ricerca sulla danza sperimentale condotta da Antonella Ascani e rientra in un suo progetto parallelo al percorso prettamente teatrale. La performance è dedicata al mondo acquatico, da cui ha avuto origine la vita, ed alla nascita di un essere mitologico: il Tritone. Ma il titolo della performance è anche un gioco di parole: tre esseri che diventano uno, tre stili che conducono ad un unicum. Diversi linguaggi di danza si fondono per creare un stile solo, innovativo e accattivante. Domenica 5 febbraio 2005 alle ore 21:30 'Il vicario', con Edoardo Ripani, Vincenzo Di Bonaventura, Fernando Micucci, Compagnia Aikot 27 (San Benedetto del Tronto - AP) Circuito FOR.MA.T.I. - Microfestival dei teatri indipendenti Perchè il silenzio? Con Il Vicario esplode la questione dell'atteggiamento di Pio XII durante l'eccidio ebraico. Questa discussa pièce teatrale, pubblicata in Germania nel 1963 e subito rappresentata a Berlino dal regista Erwin Piscator, costrinse di fatto il Vaticano ad affrontare la questione e ad aprire gli archivi. In Italia, il libro fu pubblicato da Feltrinelli nel '64, ma in seguito quasi se ne perde traccia editoriale, nonostante la popolarità e le polemiche suscitate dalla rappresentazione teatrale di Carlo Cecchi e Gian Maria Volontè nel 1965 e la continuità della sua pubblicazione in Europa.