Parma:per la Corte Ospitale di Rubiera e la cultura teatrale

Riceviamo e pubblichiamo.

"Per Anna Pozzi e Franco Brambilla, per la Corte Ospitale di Rubiera e la cultura teatrale
 
Tutti noi abbiamo seguito con sconfinata ammirazione la nascita gloriosa – bravissimi Anna Pozzi e Franco Brambilla – della Corte Ospitale di Rubiera, luogo di straordinaria bellezza alle origini ma aperto, reso utile, flessibile alla vita del teatro e della cultura attraverso l’impegno, la tenacia, la sensibilità artistica, la grande intelligenza delle persone che ne hanno curato ogni particolare, creando quindi una fitta rete di sinergie a livello locale, nazionale e internazionale.
 
Un luogo e tanti progetti: essenziali i restauri – della Corte e del teatro, entrambi di raffinata perfezione, attenti alla storia e funzionali alla contemporaneità – ma fondamentali anche le mostre, le collaborazioni con i maggiori artisti (v. Svoboda!), i convegni, le pubblicazioni, i laboratori, le produzioni, le stagioni, e così via… Molti i riconoscimenti. Meravigliosa la doppia tensione, verso il mondo (i gemellaggi con i centri affini a livello europeo) e verso la comunità locale (v. le tante proposte per le scuole, gli spettacoli nati dalla storia del paese, le attività guidate da Ascanio Celestini per l’università del tempo libero)
 
E ancora e ancora ci sarebbe da elencare… Qui io solo poche parole: allego però l’articolo di Celestini uscito su Repubblica a ricordare anche un particolare clima di vicinanza tra artisti, istituzione pubblica e spettatori appassionati di teatro… Merito delle persone che davano anima a quello spazio... Davvero qualcosa di speciale che non si deve perdere!

Ma ora di tutto ciò cosa resta?
Proprio queste stesse persone che sono l’anima del luogo, il suo motore culturale, sono state estromesse, mandate via..."

Valeria Ottolenghi