Teatro

Robin Williams: ''Negli Stati Uniti la gente ride di Bush''

Robin Williams: ''Negli Stati Uniti la gente ride di Bush''

Una commedia dai risvolti thriller sullo sfondo della bianca neve dell'Alaska. È The big white del regista Mark Mylod, nelle sale da venerdì. Protagonista un inedito Robin Williams nel ruolo di Paul Barnes proprietario di un'agenzia di viaggi con tanto di moglie (Holly Hunter) affetta dalla sindrome di Tourette (quella che fa dire alla donna senza alcun controllo le più truci parolacce). L'attore, nato a Chicago nel 1952, questa volta infatti presta la sua faccia da comico triste, da clown buono, a una commedia nera anche se, ovviamente, a fin di bene. Il fatto è che a Paul (Williams) gli affari non vanno proprio. E un occasione per incassare tanti soldi ce l'avrebbe: quella di mettersi in tasca un milione di dollari dell'assicurazione per la morte del fratello. Ma per avere quei soldi ci vuole il cadavere. E così quando Paul ne trova uno in un cassonetto non ci pensa due volte a spacciarlo per quello del fratello. Ma dall'altra parte, per la serie le assicurazioni non hanno cuore, Williams si trova di fronte Ted (uno straordinario Giovanni Ribisi) agente della compagnia assicurativa che pur di far carriera sarebbe disposto a qualsiasi cosa. Così Bill se la dovrà alla fine vedere sia con Ted che con i due improvvisati killer del cadavere che a preso in prestito che gli danno la caccia. Per Robin Williams ancora un film indipendente a basso costo (14 milioni di dollari), ma non per questo si sente abbandonato dagli Studios di Hollywood: «Sono io che tengo le distanze da loro - dice l'attore de L'attimo fuggente -. Mi hanno ingaggiato per questa commedia malinconica perché forse ho lo stato d'animo dell'americano che ha ormai 54 anni». Comunque, spiega l'attore, nonostante questa commedia nera «mi sento in tutto e per tutto buono. E poi tutto quello che fa Bill è solo per amore di sua moglie. Perché lui è davvero convinto che avendo i soldi potrebbe curarla». L'attore, da sempre nelle fila dei democratici, dopo aver affermato che non si butterebbe mai in politica, si lascia andare a considerazione sull'attuale amministrazione americana. «La gente ride di quello che dice Bush. Che fa questo idiota, si chiede, ma intanto lui va avanti con i suoi disastri. Per noi comici - ha poi aggiunto - è facile prenderlo in giro. Basta ripetere quello che lui dice». E ancora sulla rielezione di Bush:«Lui è stato capace di instillare la paura negli americani. Eppure in America le cose non vanno bene dal punto di vista economico. Abbiamo fatto una guerra senza alcuna prova che ci fossero armi di distruzione di massa e molti dicono che l'abbiamo fatta per il petrolio. Allora qualcuno mi spieghi perché mai oggi in Usa il petrolio è arrivato a costare 5 dollari a gallone. Così in Usa sono tutti a comprarsi macchine piccole e che consumano poco. Proprio come voi europei». Williams che è solito fare spettacoli per le truppe americane nelle zone di guerra dice di questa esperienza: «Sono stato in Afghanistan quattro volte e in Iraq due. Lo faccio perché i soldati sono un gran pubblico e perché non voglio che pensino che ci siamo dimenticati di loro». Robbie Williams non ha mancato di parlare anche di Roberto Benigni: «Mi piace moltissimo. E' un grande comico con una forte vena politica con cui mi piacerebbe lavorare. Uno capace di prendere in giro anche il Papa attuale che è pure tedesco». E nei riguardi del Pontefice, l'attore fa un vero show. «Perché non fare un papa brasiliano, un papa-samba, o un papa nero con tanto di papamobile con altoparlanti a palla e che predica come un rapper». Williams chiude la conferenza stampa con un pensiero alla moglie, più volte citata: «Ho fatto follie per lei? Certo, il matrimonio! Mia moglie mi salva ogni giorno, se non ci fosse lei io avrei 100 biciclette, che sono la mia passione, ma nessuna casa». E, infine: «Senza di lei, oggi non sarei qui».