Il teatro Elicantropo, diretto da Anonima Romanzi, festeggia, quest’anno, i dieci anni della sua attività: Terra Sconsacrata dieci anni dopo, 1996/2006. Continua il suo percorso dedicato alla drammaturgia contemporanea, alla valorizzazione di giovani talenti artistici e al recupero di un rapporto diverso, più diretto ed immediato con il pubblico, puntando sull’intelligenza e sulla sensibilità di coloro che non hanno ancora rinunciato alla riflessione e al sentimento.
Una programmazione che conferma la vocazione al teatro politico, d’impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, alle tragedie dei nostri tempi, frutto del cinismo, della crudeltà e dell’arroganza di un potere politico ottuso e senza scrupoli che, prosegue inesorabilmente nel lucido e sistematico azzeramento dei più elementari diritti dell’uomo, minando alla base i valori della convivenza civile e della solidarietà.
“La nostra coscienza – dichiara il direttore Carlo Cerciello - ci impedisce la resa e, affilando l’unica arma a nostra disposizione, affidiamo al teatro il compito di diffondere la nostra protesta. Ancora oggi come allora, quando la struttura, incastonata nel seicentesco complesso dei Gerolomini, inaugurò la sua attività”.
La stagione teatrale s’inaugura, l’11 gennaio 2006 (fino al 15) con un'interessante novità, costituita dalla prima edizione del festival Presente>Indicativo – teatro e cronaca raccontano il presente, organizzato da Tina Femiano e Mario Gelardi, che articolerà una serie di dibattiti, interventi e spettacoli sul tema.
Sulla stessa lunghezza d’onda lo spettacolo Via dei martiri, liberamente ispirato a In ricordo dei Martiri Atellani di Achille De Marco, in scena dal 19 al 22 gennaio, presentato da Media Aetas Teatro e diretto da Roberto Azzurro ed il successivo, dal 26 al 29 gennaio, Niente piu’ niente al mondo di Massimo Carlotto, per la regia di Carlo Cerciello e presentato da Associazione Altamarea.
La programmazione prosegue, dal 2 al 12 febbraio, con Reggimento Carri che presenta lo spettacolo Perchè ora affondo nel mio petto dalla Pentesilea di Von Kleist, bluff teatrale sull’amore, scritto, interpretato e diretto da Roberto Corradino.
Sempre nel mese di febbraio, dal 16 al 19, Rossotiziano presenta lo spettacolo Santa Giovanna nei macelli, da Giovanna dei macelli di Bertolt Brecht, interpretato e diretto da Antonella Monetti e, dal 23 al 26, Vesuvioteatro presenta Evav Evoi’ di e con Paola Tortora, rapsodia’ di brani da Seneca, Licòfrone, C. Wolf.
Dal 16 marzo, in prima assoluta, il Teatro Elicantropo Anonima Romanzi in collaborazione con la Gioia Corporation, in omaggio a Carmelo Bene, presenta Macbeth di William Shakespeare per la regia di Carlo Cerciello, dove l’incubo di una notte interminabile, la notte dei sentimenti inceneriti dall’ambizione, la notte della paura, dell’angoscia, dei
presentimenti oscuri, la notte shakespiriana tanto lontana nel tempo, ci appare, purtroppo, quanto mai contemporanea, celebrando il paradossale trionfo di un mondo rosso sangue.
Nel mese di aprile la Baby Gang di Milano presenta, dal 20 al 23, Guardati dietro, storie di 5 ragazzi di strada alla ricerca di una propria identità e a seguire, dal 27 al 30, l’Associazione Culturale Malalingua Teatro presenta il gruppo comasco SCIUSCIA’, vincitore del Premio Claudio Gora 2005, in Luogo di niente, dove sofferenza e dolore non diventano mai rassegnazione, anzi cedono il passo all’ostinata speranza del sorriso.
Nel mese di maggio, dal 4 al 7, il consueto appuntamento con il teatro-danza di Itinerarte e Crasc, che presentano Immaginario su Cassandra per la regia di Rosario Liguori. Il mito è rielaborato attraverso l’immaginario fantastico delle azioni, dei movimenti, delle atmosfere e dei sogni, che trascinano lo spettatore sui luoghi altri di un’epoca densa de estrema. Ancora a maggio, due spettacoli di teatro gestuale: il primo, Venezia, in scena dall’11 al 14, è presentato da Uvapassateatro di Roma, scritto dall’argentino Jorge Accade e diretto da un altro argentino, Gaston Troiano. Una storia di “frontiera”, di confine, non solo fra due paesi, ma anche fra la possibilità e l'impossibilità, fra la vita e la morte, fra l’isolamento e la solidarietà, fra quelli che sperano e i disperati, fra l’illusione e la delusione, fra la possibilità di avere qualcosa e non avere nulla, fra la realtà e la fantasia. Il secondo, ad opera del gruppo napoletano Pigrecoteatro, è Nasi al cielo di Maria Benoni e Marina De Rogatis. Il tema è la morte e le sue molteplici declinazioni. Conclude la stagione, dal 25 al 28 maggio, La Bottega dei Manichini con …Qualis Artifex! di e con Andrea Paoli e Ciro Pellegrino, un intreccio di quattro monologhi con un filo conduttore: la follia.
Il Teatro Elicantropo, oltre ad essere sede permanente di laboratori teatrali, presenta dal 2 al 12 febbraio 2006, L’attore: il pensiero in scena, un’articolata attività laboratoriale condotta da Roberto Corradino della Compagnia Reggimento Carri.
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