Teatro

Teatro Minimo presenta il libro che raccoglie tutte le opere

Teatro Minimo presenta il libro che raccoglie tutte le opere

Terlizzi (BA) - Teatro Minimo è il nome che riunisce l’esperienza di cinque attori-autori: Vittorio Continelli, Danilo De Summa, Ottavia Leoni, Michele Santeramo (attore e regista terlizzese, nella foto) e Michele Sinisi. Il giovane gruppo nasce intorno allo studio di allestimento sul Macbeth realizzato nel maggio del 2001 ad Andria; da quel momento in poi, altri lavori sono stati portati in scena qui in Puglia ed in giro per l’Italia, raccogliendo l’applauso del pubblico e riscuotendo consensi da parte della critica. E’ questo il caso dello spettacolo “Murgia”, opera che è valsa la Segnalazione speciale Premio Scenario 2003 assegnato dalla giuria con questa motivazione: “nel percorso di Michele Sinisi e Michele Santeramo di Teatro Minimo di Andria colpisce l’elaborazione di un tessuto drammaturgico che parte dall’elemento materico del paesaggio e da una raffinata attenzione ad una lingua che suona, per toccare momenti di suggestione e poesia, caratterizzati da una convincente e notevole prova attoraleche tende a rinnovare i canoni della narrazione teatrale”. Uno spettacolo che parla della nostra terra, del paesaggio murgiano che- come ci racconta il regista Santeramo “con i suoi tratturi, lame, iazzi, masserie disseminati per il suo spazio, è il chiaro risultato di un’identità che ha vissuto, abitato e plasmato questo territorio. Tutto è leggibile come la manifesta parola di un popolo che, avendo abitato questa parte di terra, racchiude in essa bellezze e sfortune della sua storia.Il popolo è quella terra. Le atmosfere, i sapori, gli incanti delle nostre facce sono rese nelle pietre affioranti dalla terra di questo paesaggio. Le punte aguzze delle pietre scarnificate dalle acque piovane; acque che modellano la forma in modo imprevedibile quanto il quotidiano di questo popolo". Acque che divengono motivo di ispirazione, anzi tema principale di un’altra opera dal titolo semplice ed eloquente, Accadueò, che il pubblico andriese ha avuto modo di apprezzare durante la scorsa edizione del Festiva Castel dei Mondi. Uno spettacolo in cui, i due protagonisti, Michele Sinisi e Francesco Ferrante, vivono “un presente inventato, spostato nel tempo immaginario, in cui ad inondazioni senza scampo seguono diciassette anni di siccità assoluta, in un mondo degli estremi in cui l’acqua c’è o non c’è, due persone tentano di arrabattarsi, cercano una forma qualunque di sopravvivenza, si plasmano in maniera strettamente legata alla troppa presenza o all’assenza d’acqua. Uno spettacolo sull’oro blu, l’acqua potabile che fa vivere, ammalarsi o morire”. Sempre la scorsa estate, la nostra città ha avuto modo di apprezzare un altro spettacolo del Teatro Minimo, Vico Angelo Custode messo in scena da Michele Sinisi, Danilo De Summa e Vittorio Continelli, cittadini o forestieri del "Vico Angelo Custode, dove ci si arriva per una strada larga sulla quale si affacciano negozi, un barbiere, una rivendita di cappelli, una profumeria,quattro negozi di abbigliamento, una tabaccheria;in Vico Angelo Custode, anche, c'è un bar, che apre alle otto e mezza della sera e chiude alle sei del mattino”. La produzione del Teatro Minimo conta poi altri spettacoli come Confine, Nobili e porci libri, Il raccoglitore, Piticco, tutte opere che sono state raccolte in un unico libro edito da Torre di Nebbia e che verrà presentato ufficialmente oggi, alle ore 21.00, presso La casa dei popoli di Molfetta. Un progetto assolutamente il sintonia con la linea editoriale di Torre di Nebbia, da sempre attenta a promuovere pubblicazioni che raccontano il nostre territorio con immagini e parole, parole che come nel caso del libro “Teatro Minimo”, sono parole forti, evocative, scritte col cuore e recitate addirittura con rabbia . Queste invece le bellissime parole spese da Antonio Audino sui giovani attori del Teatro Minimo: “C’è una contraddizione interna nel vivere quotidiano dell’uomo, c’è spesso uno sbandamento della coscienza, uno scarto dalla consueta moralità, uno strappo improvviso dell’essere. Il lavoro di Teatro Minimo, le operazioni portate in scena da Michele Santeramo e Michele Sinisi e anche i racconti brevi presenti in questa raccolta ci parlano soprattutto di questo, della lacerazione interna di chi deve misurarsi con eventi inimmaginabili…”