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CALIGOLA

Caligola, il tormento della crudeltà

Caligola, il tormento della crudeltà

Pino Micol torna a confrontarsi con il "Caligola" di Albert Camus. Lo aveva fatto, nei panni di attore, nel 1983, con la regia di Maurizio Scaparro, dando al personaggio dell'imperatore tutta la tragicità che richiedeva.
Lo fa ora in veste di regista di un particolare e suggestivo allestimento. Titolo del lavoro, in scena al Teatro Della Cometa dall'1 al 23 ottobre, "Una rappresentazione di Caligola a Parigi nel 1941 durante l'occupazione nazista".
C'è una compagnia teatrale che, in una sorta di magazzino, clandestinamente ha messo in scena (o sta provando) il testo teatrale. Dalla finestra si vede la pioggia scorrere copiosa sui vetri e si odono tuoni squassanti che si uniscono a colpi di arma da fuoco.
Gli attori recitano negli abiti dell'epoca ed alla fine Caligola sarà ucciso da colpi di mitra.
Come è noto Camus predispose tre versioni del suo dramma. Il regista Micol ha scelto la seconda che è quella che tratteggia ancor più il tiranno nelle sue angosce esistenziali.
C'è fedeltà al testo di Camus e l'allestimento è solo una cornice originale che esalta il messaggio che il testo vuole trasmettere.
Quello di Camus è sempre "teatro dell'assurdo", solo che nella sua rappresentazione non c'è, alla Samuel Beckett,un popolo di vinti senza via di scampo: Qui c'è un tiranno crudele che, sorprendentemente, pur avendo sulla gente potere di vita e di morte, non ha scampo e va inesorabilmente verso il suo tragico destino che è segnato. La sua mente è sconvolta dalla morte della sorella-amante Drusilla e lo rende ancor più crudele, grottesco, interiormente devastato.
Molto bravo Manuele Morgese che propone un Caligola estremamente crudele ma anche profondamente tormentato; riesce a proporre la doppia faccia del suo personaggio che al contempo suscita odio e pena Un tiranno ambiguo che si traveste da donna, che domina e si diverte nel far emergere  la viltà di chi lo circonda. Convincenti gli altri protagonisti:
Maria Letizia Gorga che è l'amante Cesonia; la propone bella, altezzosa ed elegante, psicologicamente soggiogata; Massimo Lello che è il senatore vile e sottomesso; Alessio Di Clemente che propone con toni misurati, indossando un elegante doppio petto, un misurato Cherea, antagonista dell'imperatore che affronta senza timore reverenziale.
Novità è la scena finale in cui il protagonista recita la chiosa  - di grandissima attualità - che è tratta però dalla prima stesura della tragedia di Camus (e non è mai andata in scena) , che dice: "No, Caligola non è morto, E’ là, là… là. E’ in ciascuno di voi (...) La nostra epoca muore per aver creduto a dei valori, per aver creduto che le cose avrebbero potuto essere belle e cessare di essere assurde. Addio, io rientro nella storia, dove mi tengono imprigionato da così tanto tempo coloro che hanno paura di amare troppo”.
Alla morte del tiranno, cessa la pioggia, spunta il sole che riscalda e dà coraggio, spingendo a vedere il futuro con altri occhi.
 

Visto il 07-10-2011
al Della Cometa di Roma (RM)