Prosa
CARABINIERI SI NASCE

Vita da carabinieri

Vita da carabinieri
Esperto autore di commedie e divertissement teatrali, Pino Ammendola torna al Ghione con una « nuova » commedia (che in verità conobbe il suo debutto nel 2005) dai tratti garbati e divertenti. Uno sguardo all’interno di una tenenza dei carabinieri sita in un’isola sperduta, dove tutti, dal maresciallo alla donna delle pulizie, attendono con ansia il Veglione di fine d’anno; complicazioni di ogni sorta, dal maltempo a misteriosi incidenti e casi da risolvere, interverranno a movimentare la pacifica vita dei quattro carabinieri e dei loro ospiti. Ammendola cuce un canovaccio semplice e senza grandi pretese, sul quale si intessono le prove dei vari attori coinvolti, a dare movimento e godibilità al tutto, sia pure con qualche difficoltà nella parte iniziale, dove il testo non pare decollare subito. È solo con il passare dei minuti che sulla vicenda e le sue varianti – una misteriosa e appariscente ragazza che dice di essere quella che non è; una donna delle pulizie che non è quello che sembra e soprattutto un forestiero dal nome incerto – si comincia ad entrare nel vivo della storia e ad apprezzare tutti i personaggi in essa coinvolti. A partire, naturalmente, dallo stesso Ammendola, perfetto ed esilarante nel ruolo del maresciallo Sicchietta, che colora con tratti partenopei da grande commedia, strappando più volte applausi a scena aperta. È ottimamente coadiuvato in questo dai suoi due sottoposti, i già noti Giorgio Gobbi e Bruno Bilotta, che si divertono e divertono con gli sguardi ancor prima che con le parole e l’accento romano. Se le due donne della storia, la prestante Vania Della Bidia e l’apprezzabile Patrizia Pezza, devono faticare considerevolmente di più per ritagliarsi il proprio ruolo – soprattutto nel caso della prima, per la quale non è facile uscire dall’etichetta sexy cucita addosso – giunge inaspettata e assolutamente convincente la prova di Andrea Manzalini, nel ruolo del carabiniere veneto, irresistibile, generoso e sincero. Peccato, oltre a un intoppo tecnico che ha costretto a ripetere l’inizio, una certa fiacchezza di ritmo in alcuni momenti dove la commedia, che vive di tempi e di prontezza di battuta, pare perdersi a favore di un lavoro eseguito coscienziosamente ma con qualche automatismo di troppo, allentando le maglie della regia.
Visto il 22-12-2009
al Ghione di Roma (RM)