La storia del dimenticato Cha…

La storia del dimenticato Charles Dumont e di Edith Piaf, o piuttosto del suo ricordo, incarnato da un’improbabile giornalista, che nasconde una voce insospettata, sono la cornice teatrale che circonda canzoni leggendarie come "L’Accordéoniste" o "A’ Bicyclette", e che caricano di un fascino malinconico e struggente questo spettacolo, a metà tra il recital musicale e il racconto teatrale. Questa colonna sonora di un’epoca effimera ed irripetibile trova il suo successo nel perfetto equilibrio tra ricordo e sogno, tra immagine e nota, tra cantante ed attore. Poco a poco teatro e canzone diventano una cosa sola ed il tempo si scompone in più dimensioni: quella della Parigi universale ricordata in mille cartoline e quella personale dei due personaggi in scena. Ci sono i quadri digitali - immagini della Parigi après guerre e ritratti dei grandi chansonniers - e ci sono le scene reali date dai due attori protagonisti, che tessono a braccio piccole storie da una canzone all’altra: complicità, sorrisi e sottili sotterfugi amorosi. È una vera dichiarazione d’amore infatti che i due mettono insieme, dedicata alla musica e al teatro. Anche per questo è difficile dimenticare la silhouette di Eva Lopez che canta con la sua splendida voce, sormontata dall’immenso ritratto della grande Edith, cui si oppone la solitudine dell’ex cantante recluso nel suo locale, al quale Frédéric Lachkar offre un’eccezionale e accorata improvvisazione gestuale e vocale sulle note della Bohème finale _ Castellammare di Stabia (NA) – Teatro Supercinema 9 febbraio 2007