Lasciarsi trasportare dallo scorrere degli anni attraverso le pagine di un diario , riviverne le emozioni , i sentimenti , le passioni , ritrovarsi in un mondo sospeso i cui unici abitanti sono un uomo e una donna legati da una passione così forte da sopravvivere al passar del tempo ….e allo scorrere delle pagine…. Questa è la prima sensazione che dal palcoscenico inebria la platea.
“Diario Privato” è tratto dal Journal Litteraire di Paul Leataud, scrittore e critico teatrale noto per il suo sadismo e per la sua “atroce sincerità”.
Il diario è composto da ben 19 volumi in cui per sessantatrè anni Leataud ha scritto di tutto,come lui stesso dichiara in un celebre passo “ Ho vissuto solo per scrivere. Ho sentito , ascoltato, guardato cose e persone solo per scrivere. Ho preferito questo a un benessere materiale e al facile consenso…Ne sono ancora profondamente felice”.
Il comune amore per gli animali randagi permette a Leataud ( Giorgio Albertazzi) di incontrare , all’età di 40 anni, Madame Cayssac ( Anna Proclemer), donna medio-borghese sposata con un uomo impotente.
Sarà l’ inizio di una relazione puramente erotica, scevra da ogni sentimentalismo o implicazione amorosa, che durerà dal 1914 al 1950 e che sarà interamente riportata da Leataud stesso nel suo Journal particoulaire.
I due protagonisti recitano seduti per tutto lo spettacolo su due poltrone telecomandate che si spostano dallo studio di Leataud al salotto di Madame Cayssac attraverso lo spazio scenico e il tempo. Cambiano le date che appaiono riflesse sul palco ma non cambiano l’attrazione, il linguaggio osceno e l’intimità che legano quest’uomo alla “sua donna”e che sono continuamente filtrati attraverso inconsueti discorsi da salotto e sguardi rivelatori.
Un microcosmo dove non sembrano trapelare gli eventi drammatici, (guerre, rivoluzioni e dittature) che in quegli anni scuotevano la Francia e l’Europa, tutto è riconducibile a un’impenetrabile sfera privata dove i due protagonisti sembrano essere gli unici esseri umani rimasti al mondo.
L’erotismo è la tematica centrale degli scritti di Leataud ma, oltre alle numerose sedute erotiche , sono riportati anche momenti di vita quotidiana, litigi di natura economica , dispetti e battibecchi che terminano tutti, o quasi, in un abbandono alla passione.
Passione inarrestabile ma anche passione triste che lascia trapelare l’insofferenza dei due personaggi, la paura della morte e soprattutto la solitudine che finirà col rapire i due amanti dalla loro sfera privata e porrà fine ai loro valzer amorosi perché come afferma lo stesso Leataud “ è proprio vero che la vita di un uomo finisce quando finisce la sua vita sessuale”.
Napoli Teatro Mercadante 26 novembre 2005
Visto il
al
Comunale
di Ferrara
(FE)