Dio Pluto è una pièce sulla disomogenea e iniqua distribuzione del denaro tra gli uomini, oggi come 2400 anni fa, quando Aristofane scrisse il testo originale.
I protagonisti sono due cittadini ateniesi: il povero, ma onesto Cremilo (Jurij Ferrini) e il suo servo Carione (Federico Palumeri), i quali sulla strada per Delfi, con l’intento di consultare l’Oracolo si imbattono in uno straccione cieco, che si rivelerà essere Pluto, il dio greco della ricchezza (Francesco Gargiulo).
Ricchezza vs povertà: uno scontro millenario
Convinto che la causa dell’iniqua distribuzione della ricchezza sia la cecità del dio, Cremilo si offre di fargli riacquistare la vista, cosicché Pluto possa distinguere tra onesti e disonesti e premiare solo le persone meritevoli. Interviene, dunque, in scena la personificazione della Povertà (Rebecca Rossetti), che tenta di dissuadere i due protagonisti dai loro propositi, avvertendoli che la ricchezza non deve essere distribuita equamente perché è proprio la necessità che spinge gli uomini a impegnarsi per emergere: nasce così un contraddittorio emblematico, che i due increduli ateniesi non si dimostrano in grado di confutare in maniera appropriata.Tuttavia, Cremilo non presta ascolto alla Povertà e riesce nel proprio intento. Le conseguenze capovolgeranno il mondo senza risolvere minimamente il problema, al punto che perfino Hermes, il dio degli affari (Andrea Peron) avrà da lamentarsi e sarà costretto a cercare una nuova occupazione.
Satira e riflessione
Jurij Ferrini propone una rilettura in chiave allegorica del testo di Aristofane e la condisce con frequenti rimandi all’attualità, che offrono divertenti spunti di riflessione sulla situazione economica politica e sociale dell’Italia e del mondo intero. L’impostazione registica adottata da Ferrini utilizza una satira più libera e spregiudicata, rispetto a lavori precedenti (Misura per misura), facendo molto affidamento sul contrasto (abbastanza scontato) tra il politeismo dell’antichità e la tradizione cattolica monoteistica.Ma l’uomo è sempre al centro e lo dimostrano le interpretazioni dei vari piccoli ruoli della commedia: in alcuni casi, si tratta di personaggi caratterizzati all’eccesso, anche perché tutti gli attori possono contare su una notevole presenza scenica.
L’allestimento scenico si adegua al ritmo della commedia: asciutto ed essenziale, realizzato utilizzando cuscini, puff e una colonna in materiale gonfiabile che, da sola, separa l’esterno dagli altri ambienti (la casa di Cremilo, il tempio).