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LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte: molto più di un cartone animato per adulti

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani parla al pubblico con un linguaggio elementare ed espressivo. L’interpretazione applauditissima di Daniele Fedeli e di tutti gli altri attori in scena arriva con tutta la sua fisicità.

Semplice e diretta come un cartone animato, profonda come richiede un testo così denso: la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte parla al pubblico con un linguaggio elementare ed espressivo. Ci si lascia facilmente ipnotizzare da un impianto registico che è ritmo e matematica e allo stesso tempo fa sì che il pubblico partecipi con uno sguardo profondo alle straordinarie vicende di Christopher Boone.

Il testo: di successo in successo

Se già il romanzo originale di Mark Haddon ha avuto un successo e una risonanza globale, non da meno è stata la riduzione drammaturgica di Simon Stephens. Il debutto a New York e tutte le seguenti acclamatissime repliche hanno confermato il valore della pièce. Ne hanno colto in pieno le potenzialità Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, che si sono lanciati nella produzione della versione italiana (con la traduzione di Emanuele Aldrovandi). È un’operazione artistica e culturale pienamente riuscita: il pubblico a cui si rivolge lo spettacolo non è meno vasto di quello dei potenziali lettori del testo originale di Haddon.


L’indagine di Christopher Boone

L’indagine sul “caso Wellighton”, il cane della signora Shears ucciso con un forcone, impone a Christopher una presa di responsabilità sulla sua vita. Affetto dalla sindrome di Asperger, vive solo col padre; della madre sa che è morta “per un attacco di cuore” due anni prima: ma quando comincia a investigare, la verità che ha sempre accettato non lo soddisfa più. È il momento di farsi forte di quello che sa già e delle sue più grandi passioni, in primis la matematica, per fare il suo ingresso nel mondo degli adulti; un mondo che fa così fatica ad accettare di modificare il proprio linguaggio per aprire dialoghi con l'inaspettato.

Spazio bianco, foglio bianco

Il bianco domina la scena: un foglio immacolato su cui si tracciano i disegni di spazio e relazione tra i personaggi. Il punto di vista è quello del ragazzo, mediato dalla sua insegnante, Siobhan. È un mondo che assomiglia a un cartone animato, fatto di disegni a matita grafite e da personaggi per lo più caricaturali. Attraverso questa semplicità di linguaggio si accede facilmente alla drammaticità del percorso di crescita di Christopher. L’interpretazione applauditissima di Daniele Fedeli e di tutti gli altri attori in scena, sempre chiari e puliti dall’inizio alla fine, arriva con tutta la sua fisicità.

Visto il 05-12-2018