Ferdinando Bruni e Elio De Capitani dirigono la prima versione teatrale italiana della pluripremiata commedia tratta dal best-seller di Mark Haddon. Con la sua pièce Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Simon Stephens ha vinto sette Laurence Olivier Awards del 2013, tra cui migliore opera teatrale e miglior attore protagonista a Luke Treadaway.
E non è solo questo palmares di premi ad avere colpito e convinto i registi dell’Elfo; sono soprattutto la qualità della scrittura drammaturgica, il suo ritmo, la definizione e lo scavo dei personaggi e l’abilità con cui l’autore ha distribuito in una polifonia di personaggi il racconto che nel romanzo è affidato alla sola voce del giovane protagonista.
Il dramma segue fedelmente la trama dell’originale, che segue le peripezie di Christopher, un quindicenne con la Sindrome di Asperger che decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Il ragazzo capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere. Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale.
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Produzione:
Teatro dell'Elfo, Teatro Stabile di Torino
Regia:
Ferdinando Bruni, Elio De Capitani
Autore:
Simon Stephens
Protagonista:
Teatro dell'Elfo
Scenografo:
Andrea Taddei
Costumista:
Ferdinando Bruni
Musicista:
Teho Teardo
Coreografo:
Fattoria Vittadini
Durata:
135 minuti
Numera atti:
2
Anno di produzione:
2018