Prima di parlare dello spettacolo mi sembra doverosa un osservazione:
ormai è palese, il Mercadante Teatro Stabile di Napoli conferma la sua vocazione di sostegno agli artisti della scena contemporanea.Basta dare un'occhiata alle sue produzioni ed al cartellone del Nuovo Teatro Nuovo.
Ed il Teatro India non è da meno.
Non c'è uno spettacolo che non valga la pena di vedere,almeno sulla carta.
Un avvicendarsi continuo di nomi nuovi che cercano spazio per scalzare questa mania che abbiamo in Italia che Vecchio è Bello.Un ricambio generazionale che aspetta da 20 anni una boccata d'aria.
Ed ecco l'ennesima giovane promessa che ci presenta l'India (anche se a teatro il concetto "giovane" è un po fuorviante):
Francesco, e la sua compagnia.
Francesco Saponaro, regista di teatro e videomaker, è nato a Napoli nel 1970. Si è diplomato presso l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria e al Master per Organizzatori,
Amministratori e Direttori di Teatro dell’Ente Teatrale Italiano. Aiuto regista e assistente in progetti teatrali di Marco Baliani, Francesco Silvestri, Renato Carpentieri. Ha partecipato
all’atelier di regia su Otello alla Biennale di Venezia-Teatro con il regista Eimuntas Nekrosius.
Ha iniziato la sua carriera di regista teatrale nel 1993 con Memorie vergini,carriera lunga e piena di operazioni piu che riuscite.
Ultimamente è stato regista assistente di Toni Servillo per Sabato, Domenica e Lunedì.
Qui ci presenta questi due scherzi di Cecov in una scenografia essenziale quanto efficace,lo spettacolo risulta scorrevole,di buon ritmo,pulito,e con un'ottima traduzione,qui elaborata da Fausto Malcovati, che riesce,con l'apporto del regista e degli attori,a ridare la vitalità che Cecov auspicava in questi atti unici.
Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo,gli attori carburano a fatica l'inizio dell'orso,pensato subito su un ritmo incalzante,questo a discapito dell' ascolto,quindi di un'armonia generale che
risulta lievemente distonica.E di una fisicità che delega gli "stati d'animo" ed ingabbia l'attore piu che liberarlo.
Riscaldatosi l'ambiente,si assiste ad una bella prova d'attore,coronata da un'ottima Domanda di matrimonio.
Anche la scelta inerente alla forma del linguaggio ,tra il campano ed il pugliese,è assai pertinente ed equilibrata.
Saponaro,Battiston,De Francesco e la Sacchi regalano una bella serata di Teatro.
Largo ai giovani,o presunti tali,se questi sono i risultati.
Visto il
al
India
di Roma
(RM)