La nuova stagione del Teatro Stabile di Genova si è aperta mercoledì 18 ottobre al Teatro della Corte con la Mandragola di Niccolò Machiavelli, con la regia di Marco Sciaccaluga e l’interpretazione di Ugo Pagliai (Messer Nicia), alla guida di una parte della giovane compagnia stabile del teatro.
Scene e costumi di Valeria Manari, musiche di Andrea Nicolini e luci di Sandro Sussi.
Tra i presenti, anche il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, e l’attrice Mariangela Melato.
Firenze: il giovane Callimaco (Gianluca Gobbi), ossessionato dall’amore per la bella Lucrezia (Alice Arcuri), organizza con l’aiuto del parassita Ligurio (Pier Luigi Pasino) una beffa ai danni di Messer Nicia, marito della donna, a sua volta tormentato dal desiderio di avere un figlio.
I due riescono infatti a convincerlo a far bere alla donna una tisana di mandragola, che la renderà fertile ma che avvelenerà il primo uomo che giacerà con lei, e si propongono di trovare una “vittima” (che sarà ovviamente Callimaco travestito).
Vinte infine le resistenze della donna con la collaborazione del confessore corrotto Fra’ Timoteo (Massimo Mesciulam) e della madre Sostrata (Barbara Moselli), si compie la burla, in seguito alla quale risultano essere tutti estremamente soddisfatti: Messer Nicia avrà il figlio tanto desiderato, Callimaco è riuscito e nella conquista e Lucrezia, abbandonate le reticenze, accoglie Callimaco come amante e conquista la sua libertà di donna.
La Mandragola unisce in sé comico e drammatico, e si presenta come commedia ancora attuale per la complessità dei caratteri proposti, per la presenza di alti e bassi e l’alternanza tra il Bene e il Male e per la visione sostanzialmente laica che sbeffeggia la religiosità (o presunta tale) di fronte alla concretezza delle passioni e della realtà terrena.
Visto il
al
Comunale (Sala Grande)
di Bolzano
(BZ)