Cosa direbbero i nostri candidati se potessero gettare via la maschera della democrazia, così da esporre i propri pensieri a cuore libero? È ciò che si è chiesto Ascanio Celestini al momento di scrivere Discorsi alla nazione: siamo in un Paese alle prese con una guerra, gli aspiranti tiranni hanno poco tempo a disposizione per parlare, altrimenti c’è il rischio che qualcuno li faccia fuori, quindi? Poche parole: brutali ma sincere. Allo spettatore non serve un grande salto immaginativo per sostituire “guerra” con “crisi” e rivedere nel carrozzone allestito dal comico romano tutti i protagonisti della nostra scena politica; perché davanti alla bilancia della democrazia ogni politico si ritrova in difetto di qualcosa. Un sapiente mix di humour e impegno civile, che affascina e diverte il pubblico finché non si accorge che i componenti dell’immaginaria platea che ascolta i dittatori coincidono con i componenti di quella reale che ride con Celestini. Attuale, pungente, dissacratore.
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Regia:
Ascanio Celestini
Autore:
Ascanio Celestini