Si parte dal dramma didattico brechtiano: tre gemelli, figli di Publio Orazio e tre gemelli Curiazi, si scontrarono in battaglia: in palio l’onere e l’onore della sacra discendenza e del destino di un impero. La vittoria degli Orazi fu la vittoria di Roma. Orazi e Curiazi è anche una tragedia di Pierre Corneille (Horace), un’opera lirica di Domenico Cimarosa, un testo di Heiner Muller (L’Orazio), una canzone-coreografia di Rita Pavone e una storia fondativa di Roma (Tito Livio): interpretazioni della vicenda molto diverse tra loro, di cui lo spettacolo trattiene gli umori e se ne fa eco. La messa in scena, nel pieno rispetto del testo e delle indicazioni che lo accompagnano, realizza la trama relazionale, dialogica, e la ragnatela dialettica che Brecht tesse, e in cui fa muovere cose e persone, fatti e pensieri.
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