Note di regia:
Mettere in scena oggi Il principe di Homburg di Kleist non è solo ricordare il 200esimo anno della sua morte, ma significa fare il punto della tenuta culturale e umana della poesia di uno tra i più sconvolgenti e contradditori poeti drammatici del passato.
Al di là del prussianesimo di cui è imbevuto, c’è nel suo teatro qualcosa che parla con urgenza allo spettatore d’oggi? E se c’è, in che cosa consiste e come si articola?
La nostra messa in scena vuole rispondere a queste domande e per farlo punteremo non tanto sul dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma sulla proposta kleistiana (tutta moderna) di una possibile soluzione: da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Non importa se è destinato a cedere e crollare sotto il principio di realtà. Questa non è assoluta: in essa si può annidare un altro sogno in grado di metterla in discussione,e così via all’infinito.
Senza sogno, senza la sua forza, non c’è vita.
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Regia:
Cesare Lievi
Autore:
Heinrich von Kleist (drammaturgia Peter Iden)