Una città, forse di un paese dell'est europeo, in un gelido inverno di guerra è stretta nella morsa di un assedio. Un tempo ha avuto una rinomata università e una brillante vita culturale, ormai è semidistrutta dai bombardamenti e ridotta alla fame. Ancora in piedi, la casa di un illustre professore di letteratura ospita, oltre al padrone di casa, Daniel, il suo assistente, e una giovane allieva, amante di turno di Daniel. La situazione d'emergenza altera brutalmente questo microcosmo: a poco a poco i normali punti di riferimento crollano, travolti dal puro desiderio di sopravvivenza, che inverte e modifica ogni rapporto, intellettuale, affettivo, di potere, e stravolge il senso intimo di ogni gesto, di ogni abitudine. Il freddo domina la scena, con la sua capacità di paralizzare, di annullare ogni desiderio. È Marina, fragile sotto l'apparente spregiudicatezza, a proporre per prima l'utilizzo della fornita biblioteca del professore come combustibile.
All'inizio si tratta quasi di un gioco un po' intellettuale, un complicato "distinguo" tra buona e cattiva letteratura. Ma alla fine, giunti all'ultimo romanzo sopravvissuto, non sono più le qualità letterarie ad avere importanza. E il libro rivela tutta la sua valenza simbolica.
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Produzione:
Teatro dell'Elfo, La Corte Ospitale
Regia:
Cristina Crippa
Autore:
Amélie Nothomb
Protagonista:
Elio De Capitani, Carolina Cametti, Angelo Di Genio
Scenografo:
Carlo Sala
Costumista:
Ferdinando Bruni
Tecnico luci:
Nando Frigerio
Tecnico del suono:
Jean-Christophe Potvin
Durata:
75 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2006