Lo Zoo di Vetro presenta, come rinchiusi in un serraglio delicatissimo ma d’infrangibile sostanza, cinque “personaggi della memoria”: Tom, simbolico alterego dell’autore e guida della nostra immaginazione, sua madre Amanda, sua sorella Laura, l'immagine del Padre e Jim, un giovanotto in visita o “quel qualcosa da lungo atteso ma sempre rinviato per il quale viviamo”.
La regia di Rajeev Badhan punta a dare nuova vita a questo classico, anche attraverso l’elemento del video, già inserito dall’autore più come suggestione che come reale mezzo tecnico, che trasporta lo spettatore all’interno dell’universo soggettivo del ricordo e in quello dell’isolamento e della fantasia di una mente chiusa nella sua “diversità”. Come definito dall’autore stesso, Lo Zoo di Vetro è dramma del ricordo, e il ricordo è selettivo, vive nella sua soggettività, è liquido e trasparente, dai contorni poco definiti e fragile come il vetro.
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