Leone d’Oro alla carriera, tra i più grandi registi europei, Declan Donnellan dirige per la prima volta un gruppo di attori italiani. La tragedia del vendicatore, pulp elisabettiano scritto nei primi anni del regno di Giacomo I, tra il dilagare della corruzione e del malcostume, è un trionfo di omicidi, teschi avvelenati, brutalità che rivelano l’autentica natura dell’uomo.
«Middleton e Shakespeare – spiega Donnellan – si affermarono in una Londra teatro di cambiamenti dirompenti. Era un tempo di boom economico e bancarotta, dominato da un disagio sociale destinato a sfociare nella rivoluzione che avrebbe, alla fine, completamente distrutto il contesto culturale dei due autori. Leggendo Middleton si percepisce una minaccia incombente, che cresce come un tumore invisibile fino a scoppiare, alimentata dal rancore e dall’ingiustizia. Ci parla di un governo corrotto, invischiato in loschi affari, di un popolo che si compra al prezzo dei beni di consumo. Descrive una società ossessionata dal sesso, dalla celebrità, dalla posizione sociale e dal denaro, dominata dal narcisismo e da un bisogno compulsivo di auto rappresentarsi per convincere gli altri – ma soprattutto se stessi – di essere buoni e belli».
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Durata:
110 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2018
Produzione:
Piccolo Teatro di Milano, Emilia Romagna Teatro Fondazione
Regia:
Declan Donnellan
Autore:
Thomas Middleton
Protagonista:
Pia Lanciotti, Massimiliano Speziani