Un interessante e vivace dibattito ha caratterizzato la conferenza stampa avvenuta a Milano il 27 maggio in occasione della proiezione in anteprima di 'Bologna 2 agosto…i giorni della collera'.
All’incontro insieme alla giovane interprete Marika Frassino hanno partecipato i registi Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio su cui si sono accentrate gran parte delle domande dei giornalisti, dubbiosi su alcune scelte registiche.
Vivo l’apprezzamento espresso da tutti gli intervenuti per il coraggio intellettuale di trattare un tema difficile come l’attentato alla stazione di Bologna - compiuto il 2 agosto 1980 da frange dell’estremismo di destra (come accertato dalle sentenze emesse dalla Magistratura) - invece di argomenti meno impegnativi e più commerciali come fanno gran parte dei loro colleghi, almeno nel nostro Paese.
I registi hanno precisato di non aver voluto realizzare un film documento, ma un’opera che con una propria autonomia raccontasse gli eventi di quei tragici anni settanta: non far cadere nell’oblio e far conoscere questa pagina della storia del Paese soprattutto ai giovani è un modo importante per evitare che certe ‘stagioni’ si ripetano specialmente in un clima di tensione economica e sociale.
Alle domande sull’utilizzo di nomi di fantasia per personaggi noti e identificabili i registi hanno precisato che da un lato si sono evitate problematiche relative al portare sullo schermo con il loro vero nome così tanti personaggi dai ruoli più disparati: giudici, agenti dei servizi, magistrati…e dall’altro l’utilizzo di nomi inventati e l’inserimento di alcune figure inesistenti nella realtà (la giornalista Cordero, il giudice Damiani e la terrorista Barbara) fanno parte della creatività di un film che non vuol essere né un documentario né una commemorazione.
Marika Frassino - che alla prima esperienza da protagonista ha dovuto misurarsi con una figura complessa come quella di Antonella De Campo (cioè Francesca Mambro) - ha illustrato il lungo studio delle cronache di quegli eventi al fine di ‘entrare nel personaggio’ e la minuziosa preparazione, anche nei particolari, come la decisione di andare a lezione per imparare a impugnare un’arma per rendere credibile l’interpretazione.
Ha poi rivelato la preoccupazione su come essere in sintonia con i giovani di oggi (quasi suoi coetanei) partecipi di un sistema di vita e di rapporti profondamente diverso da quello degli anni settanta del secolo scorso.
Al termine del lungo e vivace dibattito Molteni e Santamaria Maurizio hanno sottolineato che il film è stato realizzato grazie all’impegno economico di Virginio Moro (il produttore) che ha con coraggio - visti i tempi e le preferenze di gran parte del pubblico - investito in questo progetto così diverso dai protagonisti della classifica degli incassi.
Infine, ricordando che la loro opera vuol essere un monito per le giovani generazioni a non ripetere gli imperdonabili errori dei coetanei di qualche decennio fa, hanno descritto il lavoro di preparazione culturale e mentale iniziato nel 2008 e i rapporti avuti con l’associazione delle vittime dell’attentato.
Bologna 2 agosto…i giorni della collera si annuncia come un’opera interessante, certamente non perfetta, ma da vedere e raccomandare anche ai più giovani per far capire che democrazia e libertà vivono solo attraverso l’impegno costruttivo di tutti.