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Edoardo Bottacin: è lui il più giovane direttore artistico d'Italia?

Edoardo Bottacin
Edoardo Bottacin

"Sono molto creativo, vorrei proseguire nel futuro la mia attività nell'organizzazione culturale e musicale". Lo dice in questa intervista Edoardo Bottacin, con buona probabilità il più giovane direttore artistico del Bel Paese

A soli 21 anni fonda Musincantus, associazione attiva da due anni a Treviso (e non solo) che ha riportato in vita il glorioso Autunno Musicale Trevigiano. A 22 è divenuto direttore artistico di CIME, la stagione musicale e teatrale di Cortina d'Ampezzo. Edoardo Bottacin ha raccontato a Teatro.it la sua esperienza.
 

Edoardo, sei o non sei oggi il più giovane direttore artistico d'Italia?
Questa è una bella domanda... potrebbe anche essere! Non ho fatto ricerche a proposito: lo scorso novembre ho compiuto 23 anni, già da due curo l'attività di Musincantus e l'anno scorso mi è stato affidato il progetto della stagione musicale e teatrale di Cortina. Diciamo che comunque dovrei essere fra i più giovani, questo è certo.

Qual è la tua formazione culturale ed artistica? Università e conservatorio procedono fianco a fianco?
Dopo il liceo scientifico mi sono da poco laureato in Economia e Commercio a Ca' Foscari, in autunno dovrei diplomarmi in organo al Conservatorio Benedetto Marcello, sempre a Venezia. Studio musica da quando avevo nove anni perché mi piace molto, ma in realtà non intendo intraprendere una carriera da musicista: con molta onestà devo ammettere di non avere né la profondità, né la costanza indispensabili in tal caso. Sono un carattere molto creativo, e quindi l'ambito artistico in cui sto operando lo sento più mio. Ho fatto anche due tirocini in teatro, uno su Toti Dal Monte, l'altro sulla gestione/produzione lirica. Adesso mi sto guardando in giro per una laurea magistrale ad indirizzo musicologico, perché voglio proseguire e consolidare nel futuro la mia attività nell'organizzazione culturale e musicale.

con Fabio Sartori (a sinistra)

 

Come è nata l'idea dell'Associazione Musincantus? E come è costruita?
E' un progetto nato nel 2018, in occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini. Già da molti anni curavo con carattere episodico piccoli eventi musicali nelle chiese di Treviso. Ad un certo punto abbiamo pensato - per organizzare un festival di eventi rossiniani intitolato Rossini 1823 (è l'anno in cui venne a Treviso, ndr) di creare questa associazione, volutamente un po' di nicchia, che presiedo e della quale curo i progetti. Avevamo capito subito che per fare le cose sul serio ci serviva una precisa entità giuridica, soprattutto per stipulare contratti e ricevere finanziamenti alla luce del sole. Il nostro ambito principale è quello della musica sacra lirico-corale, che in Italia è poco praticato; ma abbracciamo anche l'ambito cameristico e sinfonico.

Fino ad adesso, di quali compagini musicali vi siete avvalsi? Ne avete anche una vostra.
Una delle nostre finalità è quella di affiancare l'orchestra dei Giovani Archi Veneti, producendone l'attività. La GAV però un'entità a parte; ovvio che quando abbiamo bisogno di loro – compatibilmente con gli impegni che hanno – sono sempre disponibili. Quanto all'Ensamble Musincantus, è una formazione da camera non stabile, che si appoggia generalmente agli archi della GAV, integrata all'occorrenza da altre prime parti e da eventuali strumenti – fiati sopra tutto – che ci servono per una determinata esecuzione, e che sono più o meno sempre gli stessi. Amici che ci aiutano anche quando è prevista una formazione di pochi elementi, tipo un quartetto.

L'orchestra Giovani Archi Veneti


L'anno scorso avete dato vita ad un denso cartellone integrato, che ha preso il via con un concerto per i 150 anni del Teatro Comunale di Treviso.
L'attività di Musincantus ha preso ufficialmente il via nel 2018 al Teatro Comunale, con un concerto rossiniano con Luciana Serra. E poi con altri concerti ed una mostra dedicati sempre a Rossini. Abbiamo così misurato e rodato le nostre forze. L'anno scorso, è vero, siamo stati ampiamente presenti con molti eventi nel cartellone dell'Autunno Musicale – glorioso nome risuscitato nei 150 anni di vita del Teatro Comunale - steso in collaborazione con lo Stabile del Veneto, che ora gestisce direttamente quest'antica e gloriosa struttura che risale al 1692.

Com'è nata la collaborazione con lo Stabile del Veneto?
In realtà i primi contatti li abbiamo avuti con il Comune di Treviso, perché vedevamo che nessuno si ricordava dei 150 anni dalla inaugurazione del teatro, ricostruito nel 1869 dopo un incendio. Constatato l'interesse del sindaco Mario Conte e dell'amministrazione, Musincantus ha atteso che lo Stabile - subentrato a Fondazione Cassamarca - entrasse a pieno titolo nella gestione. Quindi abbiamo presentato ad entrambi i nostri progetti di concerti e di esposizioni celebrative, e abbiamo ricevuto un pieno appoggio da tutti. Anche dalla dirigenza e dal presidente dello Stabile dott. Ongaro. E' stata accettata pure la proposta di risuscitare per il cartellone un nome – Autunno Musicale - ben noto un tempo, quando cioè al Comunale veniva riconosciuto un meritato prestigio. Tanto che hanno voluto inserirci anche la stagione lirica curata oggi dallo Stabile. Naturalmente, non vogliamo minimamente paragonarci a quei tempi lontani ed ormai passati, ma auspichiamo che l'Autunno Trevigiano continui a vivere anche in futuro.

Parlaci del Progetto CIME, in corso a Cortina.
E' un progetto ambizioso, voluto dall'amministrazione comunale di Cortina per arricchire l'offerta culturale della città, anche in vista delle Olimpiadi 2026. Come sai il Festival Dino Ciani ha chiuso i battenti, per vari motivi, e si è creato un certo vuoto. L'intento è quello di affiancare all'attività turistica e sportiva una programmazione culturale ampia, che copra non solo i periodi in cui maggiore è la presenza turistica – l'estate e la stagione sciistica, ovviamente – offrendo agli ospiti eventi vari ed interessanti; ma che resti attiva anche nei restanti mesi, a beneficio degli stessi cortinesi. Su queste basi ho presentato una programmazione multidisciplinare - teatro e musica d'ogni genere, con eventi portati persino nei rifugi e nella natura - che ha preso il via lo scorso luglio, nell'ambito di una stagione 'test' che ci ha permesso di prendere le misure. E che non ha dimenticato i bambini, dedicando loro molto spazio. Abbiamo chiuso con il concerto lirico-sinfonico di Capodanno; dopo la pausa di gennaio, si riprenderà da febbraio con una stagione primaverile/estiva cui mancano pochi tasselli. Già sicuro, per ora, un concerto a Pasquetta diretto da Davide Dellisanti, con Ines Salazar ed Antonello Palombi. Per inciso, CIME significa Cortina Incanta la Mente E..., intestazione che vorremmo cambiare.

Il concerto di Capodanno (Cortina)

Lo scorso novembre Musincantus ha organizzato a Treviso il primo “Concorso internazionale per musica funebre laica e religiosa”. Che riscontro ha avuto?
Direi che ha riscosso un inaspettato interesse. L'idea, ammettiamolo, è un po' bizzarra, ed è partita quasi come una scommessa; ma il suo promoter Ivan Trevisin ha un forte senso del marketing. A parte la stampa locale, persino la rivista Classic Voice di gennaio, senza che noi ci muovessimo, ha dedicato ad esso un piccolo articolo citando i vincitori. I partecipanti erano una decina: non molti, ma l'affluenza non era scontata: l'oggetto del concorso era molto di nicchia, e tra uscita del bando e vaglio da parte della giuria sono passati solo due mesi. Tra l'altro, all'esecuzione delle musiche la grande chiesa di Santa Caterina era stracolma di persone, che hanno partecipato con molto interesse. E con una certa nonchalance verso l'insolita tematica. Quanto al livello delle composizioni, poteva essere magari superiore; ma capisco che i partecipanti hanno avuto poco tempo a disposizione. Terremo conto di questo nel mettere a punto la seconda edizione.

E per il futuro di Musincantus, cosa dobbiamo aspettarci?
Per quello che riguarda l'Autunno Musicale, stiamo mettendo a punto varie idee e progetti. Ma è ancora presto per parlarne... il programma lo presenteremo ufficialmente più avanti,  fra qualche mese.