Un film che guarda al passato con un grado di immaginazione che richiama la fantascienza più estrema. Questo è 10000 A.C, la nuova pellicola del regista tedesco Roland Emmerich, che è abituato alla fantasia esasperata, coma ricordano i suoi precedenti lavori, come Independence Day, Stargate e L'alba del giorno dopo.
Così, dopo tanti salti nel futuro, con questa avventura ci si proietta nel passato più remoto, agli albori della civiltà. La storia è semplice, quasi banale: il protagonista è un giovane cacciatore, innamorato sin dall'infanzia di una ragazza. La routine preistorica a base di caccia, leggende e profezie, viene turbata all’improvviso da guerrieri che piombano sul villaggio, uccidendo e distruggendo. Così inizia la vera lotta per la sopravvivenza.
La scena memorabile del film vede protagonisti i mammuth, che scendono correndo la lunga rampa di una piramide. Un trionfo per la computer grafica e una gioia per chi apprezza i prodigi tecnologici. Le inquadrature all’ultimo pixel di susseguono in tutta la pellicola e accompagnano lo svolgimento del racconto.
Ecco quindi un passato irreale, fatto di feroce bellezza e prodezze virili, che segua il filone eroico della mitologia classica e si confonde con il machismo più puro.
Un nuovo Kolossal epico per gli appassionati del genere.
Cinema