C'era una volta...Sergio Leone. Il grande regista, sceneggiatore e produttore italiano avrebbe compiuto oggi il suo ottantesimo compleanno. Nato a Roma nel 1929, Leone ha avuto una splendida carriera e ha scoperto e portato al successo mostri sacri del cinema (per citarne solo alcuni, Clint Eastwood, James Coburn, Rod Steiger e il nostrano Carlo Verdone) e ha collaborato con Ennio Morricone, Berbardo Bertolucci, Dario Argento, Sergio Donati. Il capolavoro assoluto è datato 1984. Con il suo ultimo lavoro "C’era una volta in America", film straordinario che descrive magistralmente un Paese contraddittorio, si conclude uno dei più straordinari viaggi nel mondo del cinema mondiale. Nonostante abbia diretto poche pellicole nella sua vita, Sergio Leone è rimasto e rimarrà nei cuori di milioni e milioni di persone che hanno amato la sua arte e la sua regia innovativa, ricca di originalità e stile. Il suo metodo ha fatto scuola (a lui si sono ispirati registi quali Tarantino e Kubrick) e ha contribuito alla rinascita del western negli anni sessanta, grazie a film come "Per un pugno di dollari", "Per qualche dollaro in più", "Il buono, il brutto, il cattivo" (la cosiddetta trilogia del dollaro), "C'era una volta il West" e "Giù la testa", ai quali si affianca appunto il gangster-movie "Cera una volta in America", (la cosiddetta "trilogia del tempo").
Quando morì il 30 aprile 1989, per un attacco di cuore, il regista era al lavoro su un progetto che avrebbe dovuto riguardare l'epico Assedio di Leningrado durante la Seconda guerra mondiale. Il film avrebbe dovuto raccontare oltre che le pagine più drammatiche della guerra in Russia, una storia d'amore tra un giornalista americano e una ragazza russa, in un ideale messaggio di pace fra le due superpotenze. L'URSS di Gorbaciov, in piena perestrojka, aveva già concesso alla casa di produzione del regista un'autorizzazione di massima per le riprese sul suolo sovietico ma la morte di Leone fece sfumare tutto. Nel 2001, poi, il regista Jean Jacques Annaud si ispirò alla sceneggiatura leoniana per "Il nemico alle porte", trasferendo però l'azione nell' Assedio di Stalingrado. L'altro grande progetto che rimase incompiuto è il tanto sognato remake di "Via col vento" di Victor Fleming (1939), basato sull'omonimo romanzo di Margaret Mitchell, che Leone aveva sempre considerato di gran lunga superiore alla trasposizione cinematografica.
Cinema