Oscar alla carriera nel 1998, ha iniziato come ballerino insieme a Gene Kelly; prolifico regista e produttore, è considerato“ il re dei musical holywoodiani”.
Se n’è andato all'età di 94 anni Stanley Donen, il regista hollywoodiano considerato il "re dei musical". L’annuncio della scomparsa è stato dato ai media dalla famiglia.
Erede della stagione aurea del musical, Donen è stato custode e innovatore di un genere – il musical cinematografico - creando sequenze e numeri di assoluto virtuosismo.
Gli esordi e l’incontro con Gene Kelly
Nato in South Carolina, il 13 aprile 1924, aveva debuttato come ballerino a Broadway nel musical Pal Joey (1940). Da allora è nata l’amicizia e la lunga collaborazione professionale con Gene Kelly, insieme al quale ha diretto celebri versioni cinematografiche di musical quali On the Town (1949) – una spericolata scorribanda ricca di vitalità, inseguimenti e intensi richiami al cinema muto - e Singin’ in the Rain (1951), che racconta con spirito arguto l’avvento del sonoro nell’industria cinematografica
Un nuovo modo di fare musical
Con Singin’ in the Rain, Stanley Donen è stato l’artefice di un nuovo modo di concepire il musical, stabilendo un legame indissolubile, tra danza, musica e drammaturgia.
Da allora, si sono susseguiti celebri titoli, quali Sette spose per sette fratelli (1954) – variazione in salsa western del mito classico del ratto delle Sabine - e Cenerentola a Parigi (1957), con Fred Astaire e Audrey Hepburn.
Quando il giallo si tinge di rosa
In seguito, il regista aveva indirizzato il suo talento verso la commedia brillante, dirigendo titoli come Indiscreto (1958) e L'erba del vicino è sempre più verde (1960), entrambi interpretati da Cary Grant; ma anche il melanconico Due per la strada, con Audrey Hepburn e Albert Finney; o ancora, la sfida a colpi di virtuosismo interpretativo tra Rex Harrison e Richard Burton in Quei due (1969).
Nella sua carriera ha diretto anche due gialli sentimentali, dall’intreccio complicato: Sciarada (1964) e Arabesque (1969), con Sophia Loren, che nel 2004 gli ha consegnato il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.