Dall’11 al 14 aprile si svolge la terza edizione del Reggio Calabria FilmFest, manifestazione organizzata dalla Minerva Pictures Group, diretta da Gianluca Curti, coadiuvato da Bruno Di Marino. Le proiezioni, introdotte dall’attrice Donatella Pompadour, si terranno presso il Teatro Politeama Siracusa. La serata conclusiva verrà, invece, allestita presso il Teatro Comunale Francesco Cilea.
Il direttore della manifestazione, raggiunto da Tgcom, ha risposto a qualche domanda.
Questa è la terza edizione, perché un festival sul cinema italiano a Reggio Calabria?
Reggio Calabria è una città che dal punto di vista culturale offre moltissimo, ha un lungomare splendido e una situazione paesaggistica unica in tutta Europa: si passa dal mare alle montagne senza soluzione di continuità, Scilla guarda Cariddi e siamo sicuri che questo sia il luogo giusto dove poter organizzare una rassegna cinematografica. Il cinema è una tradizione glamour, in più, l’amministrazione provinciale e il sindaco, Giuseppe Scopelliti, si sono mostrati assolutamente disponibili ed entusiasti. E’ stata scelta, in definitiva, per dare un lustro nuovo alla cittadina mediterranea e alla sua cultura di tradizione.
Può essere una risposta a quello già esistente a Taormina?
Assolutamente no. A Taormina è presente una lunga tradizione a riguardo, la nostra, invece, è una manifestazione giovane. E’, infatti, il primo anno in cui è presente una competizione vera e propria indetta dalla Raro Video. Si tratta di una piccola rassegna con artisti e registi affermati, ma anche cineasti di mezzo. Nella serata conclusiva ci sarà una sorpresa che, però, non posso assolutamente svelare (ride). Il fine ultimo è porre l’attenzione sul cinema mediterraneo, senza competizioni, solo confronti costruttivi: tra storia e letteratura, tra cinema e letteratura.
Che ospiti avrete?
Spazieremo da Antonio e Pupi Avati, a Carlo Verdone, da Alessandro D’Alatri a Giovanni Veronesi, da Francesca Neri a Dario Bandiera, Enrico Vanzina e Carlo Delle Piane, sino allo scrittore e sceneggiatore Federico Moccia. Riprodurre una Croisette al Sud, ecco cosa vogliamo. Anche se Reggio Calabria è più bella. I mezzi e la volontà del Comune ci hanno permesso di lavorare in armonia: abbiamo cominciato ad organizzare la manifestazione sette mesi fa e mi sento di dire che non abbia pari.
Mi ha nominato Moccia: è un ospite scelto anche per nutrire di cinema il pubblico giovanile con proiezioni vicine ad esso?
Si. Abbiamo coinvolto le Scuole Medie inferiori e superiori, nonché la Facoltà di Architettura della città. Parteciperanno attivamente a quelli che ci piace chiamare "incontri ravvicinati col pubblico". Dibattiti, incontri e workshop per interloquire col mondo giovane. Molti di loro sono curiosi di sapere come arrivare nel mondo del cinema, come riuscire in esso, o anche solo vogliono scoprirne i “dietro le quinte”. Oltre che essere stimolante, è divertente vedere la curiosità spuntare presuntuosa dalle loro domande.
Perché un cambio di teatro tra le giornate normali e l’ultima?
L’anno scorso tutta la manifestazione è stata organizzata al Cilea, quest’anno il Teatro era occupato, Le ho detto che la città è viva! Pensi che la manifestazione avrà inizio l’11 di aprile al Teatro Siracusa, ma i locali ci verranno consegnati il giorno stesso: anche quella location, sino al giorno prima, ospiterà un’altra manifestazione. La serata conclusiva risulta essere ottimale al Cilea: al Siracusa ci sono solo 250 posti!
Che proiezioni effettuerete e in base a cosa è stata fatta la selezione?
Le proiezioni sono circa sedici e tutte sono state scelte in base al significato che ricoprono per gli autori partecipanti alla manifestazione. Ci sono delle opere a cui ciascuno di loro è personalmente affezionato, abbiamo scelto appunto quelle. Chi come attore, chi come regista ama una sua creazione in particolare ed è di quella che parla più volentieri, ecco tutto.
Da quest’anno sarà lanciato un concorso per cortometraggi, crede che nella realtà reggina sia presente un humus fertile di potenziali registi?
Spero di si, ma non ne ho la certezza. Ho visionato più di 150 cortometraggi. La Raro Video ha indetto il concorso di cui parliamo: si tratta di una casa di produzione che edita cinema sperimentale. In realtà sono pochi i cortometraggi pervenuti dai ragazzi di Reggio Calabria. Ma tramite l’esperienza maturata nel settore, ho capito che i reggini devono essere invogliati: c’è una bella energia, tutta ancora da sviluppare. L’importante è fare, partire, essere propositivi.
Cinema