Joe (Nicolas Cage) è un killer senza scrupoli, si trova a Bangkok per assassinare quattro nemici di un boss della criminalità di nome Surat. A questo scopo recluta Kong, un ladruncolo di strada, il cui compito sarà quello di svolgere alcune commissioni per conto suo. A dispetto dei suoi piani e della sua natura di lupo solitario, Joe si ritrova a fare da mentore al giovane Kong e si innamora di una ragazza che fa la commessa in un negozio locale. Joe cade preda dell'influenza e della bellezza di Bangkok, inizia a mettere in discussione la sua esistenza solitaria e ad abbassare la guardia...proprio nel momento in cui Surat ha deciso di sbarazzarsi di lui.
Remake americano dell'opera omonima, rimasta originale nel titolo e nella regia, Bangkok Dangerous viene trasformato dall'abile mano di Jason Richman in un action movie a stelle e strisce.
Il film che dieci anni fa rese famosi i fratelli Pang, benchè sia portatore di alcuni cambiamenti nei personaggi e conti sulla presenza di Cage, lascia non pochi dubbi sulla sua efficacia.
Originarimente il personaggio di Joe era sordomuto, un'invalidità che ne sottolineava l'isolamento. Nel nuovo film è la sua incapacità di parlare la lingua tailandese, la sua mancanza di familiarità con la cultura locale che delineano la sua emarginazione.
Forse è questo rendere più "comune" il mercenario che toglie interesse verso il personaggio. Se lo uniamo alla ricerca spasmodica di seguire il filone originario arrivando il prima possibile verso un finale già scritto, ne concludiamo che il talento tanto decantato tempo fa e attribuito ai fratelli Pang, non ha basi solide.
Bangkok Dangerous è stato trattato registicamente senza quegli apporti fantasiosi di cui la scrittura americana necessita. Anche Cage appare un pò spento in uno dei ruoli a lui più congeniali.
In sintesi l'innesto d'oltreoceano non ha prodotto gli effetti sperati.