Se Tarantino chiama, Barbara Bouchet risponde. Il regista che ha definito l'attrice "icona dei B-movies italiani", ha invitato la Bouchet a presenziare ad un piccolo festival-revival organizzato in occasione dell'uscita del suo film da sceneggiatore "Grind House". "Mi ha chiamato e io volo a Los Angeles'' ha risposto lei senza indugi. Ma sui suoi film ha aggiunto: "Li ho visti solo quando ho saputo dell'ammirazione per me".
Quentin farà proiettare una selezione di pellicole della sua collezione privata tra cui ne ha scelte due con la Bouchet, "Con la rabbia agli occhi", di Antonio Margheriti, del '76, e "La dama rossa uccide sette volte" di Emilio P. Miraglia, del '72.
Lui e la Bouchet sono rimasti in contatto dopo l'incontro a Venezia, tre anni fa, quando Marco Muller chiamò Tarantino a fare da padrino per una rassegna di film di serie B e lui accettò solo a condizione che venisse invitata anche Barbara Bouchet, che considerava il suo ''mito'', ''come una diva del cinema muto''. ''Tempo fa mi ha anche chiamato per un videoclip - ha raccontato la Bouchet - io sono andata a Los Angeles ma non se ne è fatto più di niente perché lui non si sentiva in forma. Allora gli ho detto: chiamami quando hai bisogno. Non sono una a cui piace perdere tempo e lui è un po' come Otto Preminger che mi aveva messo sotto contratto per sette anni e mi fece girare un solo film, 'Prima vittoria' dove facevo la moglie di Kirk Douglas''.
''Cosa penso di Tarantino? - ha continuato. - Lo ammiro, è un grande maestro, ma i suoi film li ho visti solo quando ho saputo della sua ammirazione per me. Io sono un tipo piuttosto impressionabile. Comunque, una volta, a Los Angeles, sono andata in un negozio e me li sono comprati tutti suoi film. In fondo non mi hanno fatto tanta paura".
In testa a tutti "Pulp fiction". A seguire "Le jene" e "Jackie Brown". I due "Kill Bill"? "Ho dovuto chiudere occhi e orecchie".
Fonte: tgcom
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