Il 19 ottobre 2007 è una data antipatica a George Bush. In quel giorno il presidente degli Stati Uniti d'America verrà raggiunto da una serie di colpi di pistola, che lo uccideranno. Accadrà in "Death of a President", fantasia cinematografica di Gabriel Range che ha vinto il premio della critica al Festival di Toronto. Il film si presenta come un documentario televisivo prodotto nel 2008, che investiga le ragioni dell'attentato.
"Death of a president", che uscirà nei cinema italiani il 16 marzo, è un film esplosivo che, all'uscita sugli schermi ha subito attirato il plauso della critica e la condanna di politici e uomini di potere. Si presenta come un documentario retrospettivo che si riferisce a fatti avvenuti nell'ottobre del 2007, quando il presidente a Chicago viene ucciso da un cecchino (si rivelerà poi essere un siriano) confuso in un gruppo di manifestanti contro la guerra in Iraq. Dopo questo tragico evento Dick Cheney diventa il nuovo presidente e usa la morte di Bush per mettere in atto una serie di misure contro il terrorismo che limiteranno in maniera radicale la libertà dei cittadini Usa.
Per Range questo film ''riflette il clima di terrore nel quale viviamo oggi''. "Potrebbe sembrare - ha commentato - che l'intensità di una catastrofe immaginata possa essere diminuita guardandola con il senno di poi. "Penso che sia invece molto più coinvolgente così. Siamo una generazione televisiva. Se avviene un incidente catastrofico, ne facciamo esperienza per mezzo dei media. E fino a quando non lo vediamo sulla CNN, Fox, etc, per noi non è del tutto reale".
''Un disastro nazionale è sempre un momento che ci fa fermare e che ci fa riflettere su ciò che è veramente importante - dice il regista, di natali in inglesi ma per lungo tempo di stanza in America -. Mentre la premessa di "Death of a President" ha sicuramente un carattere sovversivo, in quanto metafora dell'11 settembre deve necessariamente essere terribile. La storia ci insegna che non c'è nulla che abbia un impatto più sconvolgente sull'America dell'assassinio di un Presidente''.
"Ciò che volevo fare con questo film era offrire un'altra prospettiva su quanto è accaduto negli ultimi cinque anni, e vedere come la Guerra del terrore, e l'invasione dell'Iraq stiano cambiando l'America''.
Fonte: tgcom
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