Due ragazzi sbandati, reclutati da un piccolo malvivente in cerca del colpo grosso, compiono una rapina ad una partita di poker protetta dalla mafia, provocando il collasso della già barcollante economia criminale locale. I vertici mafiosi assoldano lo spietato killer Cogan affinché punisca, quale esempio, un piccolo boss locale già organizzatore di una precedente rapina a danno dell’ organizzazione, ma soprattutto per trovare i veri colpevoli.
Scritto e diretto da Andrew Dominick, già regista di Brad Pitt nel precedente, bellissimo L’assassinio Di Jesse James Per Mano Del Codardo Robert Ford, e presentato a maggio al Festival di Cannes, dove ha raccolto giudizi contrastanti, Cogan – Killing Them Softly è la trasposizione cinematografica, aggiornata ai nostri tempi, del romanzo omonimo di George V. Higgins. In sede di festival i detrattori, o comunque gli scettici, fra gli altri possibili difetti lamentarono l’incertezza di “direzione” del film ma soprattutto la verbosità troppo “tarantiniana” a discapito del ritmo narrativo. Una visione più attenta però rivela che, in realtà, l’ uso della parola in Cogan non è farneticante o riempitivo - come in tanti film post-Pulp Fiction - ma per la maggior parte delle volte è del tutto subordinato all’ attualizzazione della pellicola. Mentre il libro infatti è datato 1974, la sua controparte su grande schermo è ambientata nel 2008, in un periodo indicativo tra la fine dell’ amministrazione Bush e la vittoria di Obama. Il “sottofondo” della trama quindi è quasi completamente pervaso da immagini di manifesti e conventions elettorali, dichiarazioni politiche e comizi, a sottolineare che il cambio temporale non è casuale ed è tutto al servizio del parallelismo, perfettamente funzionale e funzionante, “crisi economica del crimine = crisi economica americana/mondiale”, quasi che il gioco d’ azzardo non sia poi così diversamente criminale dalle logiche capitalistiche portate avanti da società e banche e che sia sufficiente un granello di sabbia nell’ ingranaggio per far implodere l’intero meccanismo.
E’ comunque vero che le influenze dei primi noir dei fratelli Coen (quando ancora non erano troppo "marchettari") e del primo Tarantino (quando ancora non era il “personaggio Tarantino” impegnato a sfornare fumettoni o a benedire horror di serie B…grossomodo quindi fino a Jackie Brown) sono nette ed evidenti, soprattutto nei cambi di registro commedia/thriller, nella marcata ironia dei dialoghi e nell’ uso delle canzoni come colonna sonora “attiva” e “partecipe” ( …è sufficiente citare l’uso fatto di canzoni quali When The Man Comes Around di Johnny Cash ed Heroine di Lou Reed su tutte). Anche la gestione della violenza, seppur efferata e a tratti davvero poco sostenibile, non è quasi mai compiaciuta e fine a sé stessa bensì risulta essere il naturale traguardo delle azioni dei personaggi e di una pianificazione quasi aziendale dell’ omicidio, con tanto di mediatori e fantomatici comitati atti ad approvare la spesa per assoldare killer che, vittime a propria volta della crisi economica, devono accontentarsi – pena la perdita del contratto, quasi fossero interinali - di quel che viene loro offerto. In questo senso, grandissimo e tragico risulta essere l’ ex -Tony Soprano James Gandolfini nei panni di Mickey, assassino a pagamento alcolizzato, sessuomane e con problemi famigliari. Alla luce di quanto sopra non è comunque difficile capire (condividerle, però, è un altro discorso) le ragioni dei detrattori: pur essendo più commedia di quanto possa apparire, il film è un noir moderno che nulla ha di consolatorio. I personaggi, nessuno escluso, sono spinti esclusivamente dalla brama di denaro (…L' America non è un Paese, è un business. Quindi pagami e basta, figlio di puttana!). Alla fine dei conti non c’è american way che tenga, niente “alti ideali” e di working for a dream manco a parlarne. Il fine ultimo (forse della creazione) è giusto quello di arrivare a sera possibilmente vivi e con un bel mazzo di soldi in tasca visto che, in buona sostanza, sono proprio questi gli “ideali” che oggi fanno girare il nostro fottuto mondo.
COGAN - KILLING THEM SOFTLY
Titolo Originale: Killing Them Softly
Genere: Crimine, Thriller
Sceneggiatura: Andrew Dominik, George V. Higgins
Anno: 2012
Regia: Andrew Dominik
Distribuzione: Eagle Pictures
Interpreti: Brad Pitt, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, James Gandolfini
Durata: 97
Data uscita: 18/10/2012