Cinema

Courmayeur Noir In Festival premia lo scrittore Jeffery Deaver

Courmayeur Noir In Festival premia lo scrittore  Jeffery Deaver

Sarà Dario Argento a premiare stasera sul palcoscenico del Palanoir il vincitore del Raymond Chandler Award 2014, lo scrittore americano Jeffery Deaver, oggi il più popolare best seller man del pianeta. Il regista e lo scrittore si ritrovano a Courmayeur 10 anni dopo la loro "prima volta", in contemporanea alle uscite dei libri di entrambi, l'autobiografico "Paura" (Einaudi) per Argento e "L'ombra del collezionista" (Rizzoli) per Deaver.

Ma in un festival che ogni giorno sforna un ricco menu di proiezioni, incontri, novità e incroci, anche quello di oggi non fa eccezioni. Ed ecco che l'incontro tra televisione e cinema sarà il tema conduttore del dialogo in pubblico di Andrea Sartoretti, il micidiale Bufalo della serie "Romanzo Criminale" e, più di recente, il poliziotto di "Ogni maledetto Natale". I due film del concorso parlano entrambi inglese, ma se l'Irlanda di un prete in crisi è lo sfondo del molto lodato "Calvario" di John Michael McDonagh, è invece un' America in piena crisi economica lo spunto che spinge il Wes Bentley di "Things People Do" a trasformarsi in un dubbio Robin Hood dei nostri tempi. Dirige Saar Klein, alla sua opera prima, ma con alle spalle una lunga familiarità con Terrence Malick il cui stile segna indubbiamente questo sorprendente debutto.

In passerella poi la letteratura con i primi finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco - La Stampa (in palio il titolo del migliore romanzo italiano noir), la francese Ingrid Astier ("Omicidi sulla Senna", Bompiani editore) e Stefano Tura ("Tu sei il prossimo", Fazi). Non può mancare nel menu di un festival tutto dedicato al genere la migliore televisione, specie nell'anno in cui le serie tv si sono conquistate un posto d'onore nel cuore del pubblico ma anche della critica. Ed ecco che a Courmayeur debutta la seconda stagione di "The Blacklist" con James Spader, presto in onda su Fox Crime. "All'ombra del Monte Bianco - dicono i direttori Gosetti&Fabbri - è d'obbligo giocare ogni giorno con le paure di noi tutti: il noir le mette in luce, scopre il lato oscuro di ciascuno, ci obbliga a riflettere e a guardare dritta la realtà, anche la più scomoda. Alla fine del viaggio ci si scopre più consapevoli, più adulti, e - perchè no? - più divertiti".