Cinema

Elio Germano shock nel film 'Nessuna qualità agli eroi'

Elio Germano shock nel film 'Nessuna qualità agli eroi'

Fa discutere "Nessuna qualità agli eroi" di Paolo Franchi in uscita venerdì con Elio Germano (nel cast anche di "Tutta la vita davanti" di Virzì). La pellicola fece scalpore lo scorso anno a Venezia perché mostrava in una scena il sesso eretto di Germano. "Il sesso è una cosa che riguarda tutti - dice l'attore -. Che c'è di male". Polemiche pruriginose a parte il film è ambientato nelle atmosfere fredde di una Torino plumbea con personaggi animati più da silenzi che dalla parola e anche scene di sesso più che erotiche nel segno della maledizione. I due eroi del titolo sono Bruno (Bruno Todeschini), un quarantenne padre mancato (scopre di essere sterile) con moglie affidabile Anne (Irene Jacob), e padre davvero ingombrante: un famoso pittore ormai morto e celebrato che probabilmente ha amato più la sua arte che i figli. L'altro eroe è Luca (Elio Germano), ancora un figlio sconfitto, nevrotico, legnoso, affetto da attacchi di panico e ancora con un padre ingombrante, ma sul fronte del male. Luca è, infatti, figlio di Giorgio Neri (Paolo Graziosi), un uomo così cinico da praticare l'usura a margine del suo ruolo ufficiale di funzionario di banca. Luca ha però dalla sua il difficile rapporto con Elisa (Mimosa Campironi), ma non basta. Ma c'è qualcosa che lega comunque questi due eroi e i loro destini. E così non a caso, Luca comincia a pedinare e ad entrare nella vita di Bruno in modo ossessivo. Quello che unisce i due è non solo il fatto che Bruno è il più grande creditore del padre. Entrambi hanno infatti un padre odiato da uccidere. "Interpreto un personaggio anticonvenzionale di quelli che amo tanto. Che gusto c'è a fare la parte di un uomo a cui non succede nulla. E poi Luca è per molti versi un personaggio tragico che rappresenta le tematiche di sempre cantate da molti grandi classici, ovvero la storia di un uomo che deve confrontarsi con il proprio padre, con il proprio SuperIo" "In Italia non c'è più critica. Se leggiamo le pagine dei giornali di soli 15 anni fa, c'erano davvero delle recensioni. Oggi c'è meno spazio per l'approfondimento". Fonte: TGCOM