Cinema

Fondazione Fotografia: Peretti Griva e il pittorialismo

Fondazione Fotografia: Peretti Griva e il pittorialismo

Prima di andare a vedere la mostra "Domenico Riccardo Peretti Griva e il pittorialismo in Italia" bisognerebbe leggere il catalogo, curato anch’esso da Chiara Dall’Olio. La ragione è molto semplice: esso è un prezioso strumento per godere ancor di più della visione delle fotografie attraverso la comprensione storica e artistica dell’autore e attraverso un primo esame delle immagini che ivi sono pubblicate. Si impara presto a distinguere tra le stampe al bromuro d’argento, al bromolio e al bromolio trasferto, grazie anche alla spiegazione accurata di Roberta Russo.
Non è facile oggi in Italia poter ammirare opere riguardanti il pittorialismo -ponte tra fotografia e pittura in un’epoca, quella di fine Ottocento e inizio Novecento, in cui ancora la fotografia era considerata «ancella delle scienze e delle arti» (C. Baudelaire, Il pubblico moderno e la fotografia, in «Salon del 1859», Scritti sull’arte, Einaudi, Torino 2004, p. 221). Peretti Griva è uno dei maggiori esponenti italiani di questa corrente. Anzi, come ci spiega Chiara Dall’Olio, «egli abbraccia fin dall’inizio della sua carriera di fotografo, le aspirazioni artistiche e le sperimentazioni tecniche dei pittorialisti, quando ormai sono divenute classiche, se non già superate. Non si ha in lui quella trasformazione verso la fotografia modernista che avviene nella maggior parte degli artisti di quegli anni» (Dall’Olio, p. 9). Alla Fondazione Fotografia di Modena sono presenti ben 57 opere del maestro (dal 1923 fino al 1959), la maggior parte delle quali risalenti al 1929 e parte di un portfolio inedito dell’autore, proveniente da una collezione privata. Nel «periodo di diffusione del pittorialismo la tecnica fotografica ha avuto un ruolo tanto determinante» per restituire l’artisticità della foto (Russo, p. 15).

«Domenico Riccardo Peretti Griva fu dagli anni Venti del Novecento fino agli anni Cinquanta uno dei maestri italiani della tecnica di stampa al bromolio e di una sua variante, il bromolio trasferto» (Ibidem).

Paesaggi agresti, ritratti, vedute, scorci, questi i soggetti delle opere di Peretti Griva. Fotografie su cui interveniva sia con la tecnica sia con i ritocchi per ottenere una certa sfumatura dei contorni, un’aura di rarefatta intensità, un’atmosfera romantica, una facies pittorica. È così che certe immagini anziché sfiorare il visitatore lo attraversano. Lo sguardo della Ragazza sarda (1933), il sorriso della Madre (1939) che guarda il suo bambino o il Munifico sole (1950-1959) che illumina la parete e riflette le ombre sulla strada battuta o Il paesello alpino (1929) che pare un dipinto di Bernardo Bellotto. Poesia fotografica o fotografia poetica, quella di Domenico Riccardo Peretti Griva. Per non dubitarne basterebbe soffermarsi a osservare un bromolio trasferto risalente al periodo 1950-59 dal titolo Tragiche vestigia del campo di Auschwitz. È una foto che ricorda certe vaporosità funeste di Turner, ma qui sono gli enti a parlare, a raccontare -attraverso il logorio del deterioramento, attraverso una cert’aria drammatica resa dalla mano attenta di Peretti Griva- la rovina di un’epoca folle che pare seppellita per intero nel campo sotto i pali cadenti e piangenti della foto del maestro.

«A un osservatore meno superficiale e, soprattutto, libero da pregiudizi, le fotografie di Peretti Griva mostrano tutta la purezza e la poesia di una sincera ricerca del “bello”» (Dall’Olio, p. 10).

È una mostra da non perdere, difficilmente ripetibile.


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Mostra

Fondazione Fotografia
Domenico Riccardo Peretti Griva e il pittorialismo in Italia
A cura di Chiara Dall’Olio
Ex Ospedale Sant’Agostino
Modena
Dal 15 dicembre 2012 al 7 aprile 2013

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Catalogo

Domenico Riccardo Peretti Griva e il pittorialismo in Italia
A cura di Chiara Dall’Olio
Franco Cosimo Panini
Modena 2012
Pagine 95
 

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didascalie immagini in ordine di apparizione

PerettiGriva1:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Il paesello alpino (St. Nicolas), ante 1929
Gelatina al bromuro d’argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva2:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Bambina sul prato, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva3:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Ritratto, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva4:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Bambini, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva5:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Paesaggio alpino, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva6:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Alberi, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva7:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Il balon (Torino), ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva8:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Come la barca di Renzo (Como), ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva9:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Scorcio, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva10:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Roma, Colosseo e Arco di Costantino, ante 1929
gelatina al bromuro d’Argento
Coll. Privata, Firenze

PerettiGriva11:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Vele e Bocca d’Arno, 1923 ca.
Bromolio su carta
Coll. Museo Nazionale del Cinema-Fondo M.T. Peretti Griva e G. Galante Garrone

PerettiGriva12:
Domenico Riccardo Peretti Griva
Madre, ante 1939
Bromolio trasferto su carta
Coll. Museo Nazionale del Cinema-Fondo M.T. Peretti Griva e G. Galante Garrone