Cinema

Fratello, dove sei?

Fratello, dove sei?

Ritmati da sonorità soul e colpi pesanti di martello, tre carcerati (George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson) riescono ad evadere fuggendo per i campi. Comincia il loro viaggio, vaticinato da un veggente cieco, moderno Tiresia, alla ricerca di un tesoro che Ulysses (Clooney) ha promesso ai suoi compagni, ma che invece risulterà essere un inganno per indurli a fuggire con lui. L’inganno (oltre che il nome) è solo uno dei parallelismi con l’eroe del poema omerico. Lui è icona del principio di ragione: buona parlantina, buona logica, e pretesa di spiegare e analizzare con la ragione gli eventi in un’America un po’ ottusa e passatista di inizio Novecento. Ma non sempre la ragione lo cava d’impaccio. Alcune delle vicende narrate da Omero sono si riprese dai Coen, ma presentate col segno contrario, presentando una originalissima rilettura del mito. Penelope, Polifemo, le Sirene, vengono riadattati ad una storia più o meno contemporanea, carica di ironia e intelligenza raffinata. Le vicende eroiche diventano nello sguardo dei Coen vicende tipicamente umane, di un’umanità uscita dall’antichità del mito, dai suoi valori ma anche dalla sua rigicità monolitica. Polifemo non è più simbolo della forza bruta ma diventa viscido, razionale, ritorce l’inganno contro Ulisse. Penelope non attende più suo marito facendo e disfacendo la tela, ma ne cerca uno nuovo, magari che non si vada a ricacciare in prigione e si prenda cura di lei e delle sue figlie. Ulisse a sua volta non vuole lavare l’onta dell’offesa arrecatagli dalla moglie ma cerca di riconquistare in tutti i modi sua moglie, di farle capire che è un uomo cambiato, e quando cerca di tirare di boxe con il contendente finisce goffamente a tappeto. Ancora, siamo lontani dal mito, la storia dei fratelli Coen è una storia tutta moderna e per renderla tale è necessario tratteggiare gli archetipi umani del nostro tempo. E come farlo se non prendendo spunto dalla letteratura e dalla cinematografia? Viene a costruirsi così un caleidoscopio di personaggi simbolici, significativi e incredibilmente realistici. Politica, istituzioni, leggi, società, sentimenti umani trovano spazio in questo piccolo capolavoro di simbolismo e di ironia. E quale strumento dell’intelletto se non l’ironia poteva affermare questo cambiamento di visione del mondo, questa rilettura del mito, questa saga dell’intelligenza moderna? Un film che si pone nell’arco temporale che fa da congiuntura tra la vecchia America e quella che diventerà l’America del Ventesimo secolo. Un’icona del mondo, un passaggio ad una nuova epoca. Miracolati o meno, nel finale del film una distesa enorme d’acqua li salva dall’impiccagione. Si farà una diga, arriverà l’elettricità per tutti. Il moderno bussa alle porte di quel mondo divenuto oramai passato e il vecchio Tiresia, veduta compiersi la sua profezia, si allontana sui binari ferroviari.