Al via l’omaggio a Francois Truffaut. Un tributo particolare, a 80 anni dalla nascita del regista della Nouvelle Vague: fu infatti proprio Truffaut, nel 1982, 30 anni fa, a definire il GFF “tra tutti i Festival il più necessario” dando un’identità precisa e un’autorevolezza internazionale al Festival diretto da Claudio Gubitosi. Truffaut, che mise al centro della sua cinematografia l’infanzia e l’adolescenza, intuì le potenzialità enormi che Giffoni aveva e che avrebbe avuto in futuro.
Quella frase di Truffaut sul Festival necessario è rimasta un simbolo per il GFF che da allora è cresciuto in modo all’epoca inimmaginabile fino a diventare l’evento internazionale che è oggi con star che arrivano da tutto il mondo, 3.300 giovani giurati, oltre 170 film ricchi si spunti, contenuti e talento. Per celebrare il suo regista simbolo, da oggi Giffoni prevede quattro serate dedicate all’artista: la proiezione del documentario “Le spectacle intérieur” di Vittorio Giacci e quella dei film “Il ragazzo selvaggio”, “I 400 colpi” e “Gli anni in tasca”.